Dettagli
Anno di pubblicazione
1955
Luogo di stampa
Milano - Napoli,
Pagine
pp. XXII [2] 906 [6 di sommario ed Errata], cc. [15] fuori testo con tavole stampate in bianco e nero al recto.
Editori
Riccardo Ricciardi Editore [Tipografia Maestri],
Edizione
Prima edizione integrale, seconda emissione: in carta normale, è
Soggetto
Narrativa Italiana dell' 800
Descrizione
fascicoli sciolti conservati in cofanetto editoriale in piena tela con piatti, dorso e tagli rivestiti in carta azzurra, titoli stampati in nero al dorso,
Descrizione
LIBROPrima edizione integrale, seconda emissione: in carta normale, è stampata in un unico volume a paginazione continua (nonostante l’indicazione di «Tomo primo» al frontespizio e la divisione in due tomi nell’indice). Esemplare perfetto, intonso.Edizione integrale delle Note azzurre, esito di un lavoro enorme cominciato alla fine del 1948 da Dante Isella e reso arduo non solo dall’ampiezza del materiale, ma soprattutto dalla difficoltà di trovare un editore. Le vicende che portarono alla pubblicazione di questa edizione delle Note azzurre, di rara complessità, sono state ben ricostruite da Reverdini nel suo saggio I quaderni alla prova; basterà dunque qui ripercorrerle per brevi cenni. La casa editrice Ricciardi in un primo momento accettò di lanciarsi nell’impresa, progettando di stampare un migliaio circa di copie dell’opera. E tuttavia, sul finire del 1955, Ricciardi fece marcia indietro, d’accordo con il figlio di Dossi, (F. Pisani Dossi, Libero tra boschi e prati, p. 206) timorosi di incorrere in azioni legali da parte delle famiglie di alcuni personaggi “maltrattati” nell’opera (anche molto potenti; una delle note incriminate recitava: «Vittorio Emanuele II fu uno dei più illustri chiavatori contemporanei. A volte di notte svegliavasi di soprassalto, chiamava l’aiutante di servizio gridando “una fumma, una fumma” e l’aiutante doveva girare i casini della città finché ne avesse trovata una, fresca abbastanza per essere presentata a sua Maestà»), fermò la stampa. -- Gli esemplari già impressi vennero dati al figlio di Dossi o rimasero all’editore, con l’intento di distribuirli solo a un numero molto ristretto di amici e studiosi (Reverdini, I quaderni alla prova, pp. 59-60; Moosbrugger, Le note bruciate di Dossi; F. Pisani Dossi, Libero tra boschi e prati, p. 206). Il capolavoro dossiano prese dunque a circolare in maniera limitatissima e semiclandestina; e, come in questo caso, in esemplari addirittura sprovvisti di legatura, a fascicoli sciolti e intonsi. -- Edizione di estrema rarità, nessun esemplare censito nell’Opac Sbn.Bibl.: Isella - Reverdini, «La vita di Alberto Pisani», 1955/1, pp. 116-7; Reverdini, «I quaderni alla prova», pp. 59-60; H. Moosbrugger, «Le note bruciate di Dossi», in «Wuz», n. 3 (aprile 2002); F. Dossi, Libero tra boschi e prati, p. 206.