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Libri antichi e moderni

Azeglio Massimo D'

Niccolò de' Lapi ovvero i Palleschi e i Piagnoni

coi tipi Borroni e Scotti successori a V. Ferrario, 1841

120,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1841
Luogo di stampa
Milano
Autore
Azeglio Massimo D'
Editori
coi tipi Borroni e Scotti successori a V. Ferrario
Soggetto
Letteratura italiana, Assedio di Firenze del 1530, Prime edizioni
Sovracoperta
No
Copia autografata
No
Print on demand
No
Condizioni
Usato
Prima edizione
No

Descrizione

4 voll. in 2 tomi in-8° (181x117mm), pp. XV, 228; 229-447 (la numerazione delle pp. è continua); 448-670; 671-904 + (2) di errata. Bella legatura coeva in m. pelle marrone con titolo, tomaisons, filettature e fregi romantici impressi in oro e a secco al dorso. Piatti cartonati in decoro marmorizzato. Sono presenti una sola delle 4 antiporte xilografiche, quella in principio del secondo volume e quella in principio del quarto vol. Dedica a stampa a Tommaso Grossi al primo vol. Ottimo esemplare con fioriture consuete. Edizione originale del secondo romanzo del D'Azeglio, ambientato - secondo uno sfondo assai caro alla narrativa storica dell'Ottocento italiano, Guerrazzi in primis - durante l'assedio di Firenze del 1530 (i 'Piagnoni' sono notoriamente i seguaci del Savonarola, i 'Palleschi' dei Medici). 'È il codice dell'eroismo italiano: qui abbondano i grandi fatti e i grandi motti (.). All'autore manca una religiosità profonda per intendere e rappresentare gli ultimi eroici episodi del Savonarola. Il suo Niccolò dei Lapi manca di umanità, e lo stesso Fanfulla, che vi ricompare [Fanfulla era già stato personaggio cruciale nell'Ettore Fieramosca'], ha perduto in parte la sua aria tipicamente sbarazzina' (De Sanctis). Il libro ispirò anche un'omonima opera lirica di Giovanni Pacini, andata in scena per la prima volta a Rio de Janeiro nel 1855 ed oggi pressoché dimenticata. Parenti, Prime edizioni italiane, p. 43. Parenti, Rarità bibliogr. dell'800 Italiano, III, 209-211: 'Edizione originale, non comune'. Maria Maggi in Diz. Bompiani d. Opere, V, 55-56.