Né dio né capitale. Marx, marxismo, religione.

314 p. ; 21 x 14 cm. Uomo e società, 3. Ripulire le «stalle d'Augia» dalla revisionistica svendita di Marx è uno degli obiettivi di questo saggio, dove si tenta di dimostrare, tra l'altro, che Marx anche da giovane è originale e non dipende affatto da Feurbach (e tanto meno dal suo «umanesimo») per quanto riguarda la nozione di alienazione religiosa; che il suo discorso (soprattutto giovanile) non è affatto debitore di alcuna ideologia giovane-hegeliana del tipo di quella di Moses Hess; che il suo prescindere da dio non è «affatto ateismo»; che la sua critica della forma stessa della religione non è scindibile dalla sua «teoria critica delle alienazioni del capitalismo», e che essa non è affatto un episodio del «Marx giovane». ma giunge sin nel cuore delle più impervie analisi «economiche» del «Capitale»; che il «dialogo» tra marxisti e cristiani (ben diverso da quello comunisti-cattolici), posto che sia necessario, dev'essere incommensurabilmente più serio di come si è svolto negli ultimi decenni. Brossura editoriale, coperta illustrata a colori in cartoncino flessibile con alette. Titolo impresso al piatto e al dorso. Codice libreria 9252.