Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Libri antichi e moderni

LAN (Local Architecture Network), Benoit Jallon, Umberto Napolitano

Napoli super modern

Quodlibet, 2020

45,60 € 48,00 €

Quodlibet

(Macerata, Italia)

Parla con il Libraio

Metodi di Pagamento

Dettagli

Anno di pubblicazione
2020
ISBN
9788822905598
Pagine
232
Collana
Quodlibet Studio. Città e paesaggio. Fuori formato
Editori
Quodlibet
Formato
302×244×24
Curatore
LAN (Local Architecture Network), Benoit Jallon, Umberto Napolitano
Soggetto
Napoli-Architettura, Architettura: progettazione e design, Napoli
Stato di conservazione
Nuovo
Lingue
Italiano
Legatura
Rilegato
Condizioni
Nuovo

Descrizione

La sua complessa stratificazione rende Napoli una città dalle fasi di crescita quasi inestricabili, ma consente analisi trasversali capaci di individuare alcune peculiarità ricorrenti. L’ipotesi di questa indagine collettiva coordinata da LAN (Local Architecture Network) è che si possa precisare una traccia latente nell’architettura napoletana, e specificamente in quella d’epoca moderna: la rinuncia a definire modelli astratti e universali, unita alla capacità, se non addirittura alla necessità, di misurare il progetto con il contesto fisico, storico, sociale e paesaggistico. Il volume si concentra sul periodo che va dagli anni Trenta agli anni Sessanta e deroga così dalle consuete cronologie, che vedono nella guerra una cesura risolutiva, mostrando quindi gli elementi di permanenza che attraversano e oltrepassano gli eventi storici; inoltre, riunisce opere celebrate, come il Palazzo delle Poste (Giuseppe Vaccaro e Gino Franzi) e Villa Oro (Luigi Cosenza e Bernard Rudofsky), insieme con molte altre architetture di notevole interesse e con un imprescindibile radicamento nella città, quali ad esempio quelle di Marcello Canino, Renato Avolio De Martino, Stefania Filo Speziale e quelle di autori non napoletani come Cesare Bazzani e Luigi Piccinato.