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Libri antichi e moderni

Federico Parolotto

Muoversi in uno spazio stretto. Verso una nuova mobilità

Quodlibet, 2024

15,20 € 16,00 €

Quodlibet

(Macerata, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
2024
ISBN
9788822922342
Autore
Federico Parolotto
Pagine
144
Collana
Quodlibet studio. Città e paesaggio. Reprint
Editori
Quodlibet
Formato
211×139×16
Edizione
2a
Soggetto
Urbanistica e pianificazione: aspetti architettonici, Pianificazione e politica dei trasporti
Stato di conservazione
Nuovo
Lingue
Italiano
Legatura
Brossura
Condizioni
Nuovo
Prima edizione
No

Descrizione

La rincorsa all’accelerazione, costantemente evocata da progetti quali i treni Hyperloop lanciati dentro tubi pressurizzati, continua a sedurci ancora oggi. Animazioni 3d ci invitano a immaginare un mondo in cui, grazie a tecnologie futuribili, potremo percorrere in tempi sempre più ridotti distanze sempre più ampie – il tutto coordinato da ambienti digitali. Il nostro continuo consumo di spazio attraverso la compressione del tempo non è più tollerabile, come sostiene il noto professore di sviluppo sostenibile John Whitelegg. I consumi energetici e di materiali necessari a garantire la mobilità di persone e cose hanno contribuito e stanno contribuendo ad aggravare le varie crisi che affliggono il pianeta, dalla perdita di biodiversità alle emissioni di gas nocivi. Muoverci sempre più spesso e sempre più velocemente, cioè, non solo va nella direzione opposta a quella tracciata dalla transizione ecologica, ma negli ultimi decenni ha determinato – soprattutto a causa dell’automobile – un crescente sviluppo dello sprawl, con una conseguente perdita della relazione di prossimità, contribuendo a sviluppare una progressiva atomizzazione sociale. Ecco perché dobbiamo radicalmente cambiare il modo in cui ci spostiamo; ed è in questo senso che il presente volume, fornendo alcuni tangibili esempi di trasformazione (Mosca, Parigi, Milano, Barcellona), cerca di delineare le coordinate utili a orientarci nella grande trasformazione della mobilità contemporanea. Le nuove forme di mobilità devono infatti diventare una struttura centrale delle nostre città densamente popolate, ma anche dei territori urbanizzati a bassa densità. Ed è una sfida che possiamo e dobbiamo vincere – collettivamente.