Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Libri antichi e moderni

Gregorius Sanctus

Morali vulgari in lingua toschana.

Firenze, Nicolaus Laurentii, 15 giugno 1486.,

20000,00 €

Mediolanum Libreria Antiquaria

(Milano, Italia)

Parla con il Libraio

Metodi di Pagamento

Dettagli

Autore
Gregorius Sanctus
Editori
Firenze, Nicolaus Laurentii, 15 giugno 1486.
Lingue
Italiano

Descrizione

Due volumi in - folio; 1 c. (ritratto di San Gregorio in trono, inciso a piena pagina in xilografia, con titolo stampato in alto in rosso), 362 cc.nn. – 264 cc.nn.; testo su due colonne; legatura settecentesca in tutta pergamena rigida, doppio tassello in marocchino verde e rosso con titolo e fregi in oro al dorso, tagli azzurri. Rinforzi marginali (fuori dallo specchio incisorio), uno strappetto risarcito al margine inferiore bianco, che tocca appena la bordura decorativa al ritratto del santo; assai leggera gora al margine superiore bianco e forellini di tarlo alle ultime carte del primo volume. Bell'esemplare proveniente dalla collezione del commendatore G. Fumach (ex libris a stampa ai contropiatti). Assai rara prima edizione (e unico incunabolo) della versione italiana dei Morali di S. Gregorio, il commento del Santo al libro di Job che diventò un testo di fondamentale importanza nella letteratura morale e nella cultura europea dei secoli successivi. Il volgarizzamento è di Zanobi da Strada. “Stupenda è questa prima edizione“ (Paitoni). Il nostro esemplare è uno dei pochissimi a cui all'epoca è stata aggiunta la celebre xilografia del Santo; il foglio, infatti, anche se è presente in qualche rara copia, non fa parte dell'edizione, come segnalano tutte le bibliografie. Riguardo all'autore dell'incisione, alcuni lo ritenevano di area fiorentina, ma altri (cfr. Kristeller, Essling e Sander) lo attribuiscono a un artista veneziano. Di particolare interesse sono i blocchi xilografici visibili nella tavola, indicati da Sander come “fragments amovibles”, vale a dire alcuni riquadri che nel legno originale furono sostituiti per essere adattati all'edizione: in dettaglio, il rettangolo che comprende la testa del Santo, quello che include la chiesa nella sua mano sinistra; infine, quello nell'angolo inferiore destro, che poteva recare una marca o un segno distintivo, qui invece adattato alla cornice decorativa. Come si vede si tratta di elementi caratterizzanti il soggetto rappresentato, che di volta in volta potevano essere sostituiti a seconda delle esigenze iconografiche. Anche per questa ragione non è improbabile che questo bellissimo legno sia stato inciso precedentemente all'edizione e che abbia avuto una circolazione anche come foglio devozionale a sé stante. Citiamo dal catalogo n° 153 di Davis & Orioli: "Although Kristeller and others following him attribute this woodcut to a Venetian master working about 1500, in our opinion it has all the aspects of a much earlier cut which we should think was Florentine. Be this as it may, this very fine woodcut is of the greatest rarity and is only found in a few copies". HC 7935. GW 11438. IGI 4447 e Corr. BMC VI, 631.IB. Goff G - 435. Sander 3279. Essling 321. Martini 201. Kristeller, Florentine Woodcuts 211. Rhodes, Cini, G36. Stillwell G 395. Paitoni, p. 161, al quale si rimanda per una descrizione dettagliata dei contenuti. Gamba 548: "assai raro".