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Libri antichi e moderni

Gratarol Pietro Antonio

Memorie ultime di Pietro Antonio Gratarol, coi documenti della di lui morte, e dell' ingiustizia del fisco veneto verso la di lui famiglia, per servire di supplemento alla Narrazione Apologetica del medesimo Autore

per Giovanni Zatta, 1797

150,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1797
Luogo di stampa
Venezia
Autore
Gratarol Pietro Antonio
Editori
per Giovanni Zatta
Soggetto
Veneto, Venezia, Prime edizioni
Sovracoperta
No
Stato di conservazione
In ottimo stato
Lingue
Italiano
Copia autografata
No
Print on demand
No
Condizioni
Usato
Prima edizione

Descrizione

In-8° piccolo (175x118mm), pp. 8, 94, brossura originale muta. Ottimo esemplare in barbe. Prima edizione, stampata 'l'anno primo della Libertà' per riabilitare la figura del 'cittadino di merito' Gratarol che, accusato di libertinismo da Carlo Gozzi (che intese vendicarsi della relazione amorosa de Gratarol con la sua musa, Teodora Ricci), dovette riparare in esilio da Venezia, denunciando da lì con la precedente 'Narrazione Apologetica' gli intrighi del Consiglio dei Dieci e l'ingiustizia del fisco nei confronti della sua famiglia. ' Il caso del segretario del Senato veneziano ingiustamente perseguitato fece clamore, permettendo al protagonista di uscire allo scoperto con una propria accorata autodifesa, la Narrazione apologetica di Pietro Antonio Gratarol nobile padovano, pubblicata a Stoccolma (dove si era trasferito dal marzo 1778) nel 1779, presso H. Fougt, cavaliere del Real Ordine Wasa. L'opera, in seicento esemplari tutti donati dall'autore, ebbe subito uno straordinario successo di pubblico e a nulla valsero i tentativi della Serenissima di frenarne la diffusione: il libro, anche in una ristampa apparsa nel 1781 con titolo identico, senza luogo di pubblicazione e in copie manoscritte clandestine, dilagò per anni nei territori veneziani, come riferirono agli inquisitori di Stato i confidenti Giacomo Casanova (dicembre 1781) e Girolamo Lioni (ottobre 1785). Il G. denunciava senza mezzi termini l'esistenza a Venezia di uno Stato nello Stato, la concentrazione del potere decisionale nella mani d'una ristretta schiera di patrizi che, di fatto, manipolava le deliberazioni dei più importanti organi sovrani, quali il Senato e il Consiglio dei dieci. A queste macchinazioni di palazzo, cancro radicato che minava dall'interno lo Stato veneziano, il G. attribuiva totalmente la responsabilità della sua condanna. Alla Narrazione, non priva di qualche valore letterario, in cui l'analisi politica si mescola ad aspetti romanzeschi e romanzati (come evidenziato in Capaci, 1997), fecero da contrappunto le astiose Riflessioni d'un imparziale sopra la Narrazione apologetica di P.A. Gratarol (Milano 1779), di un anonimo che il G. definì 'un frate, cioè di quelli Fratacci veramente Frati' (il testo probabilmente era solo un'operazione commerciale ispirata dalla risonanza della Narrazione), una Lettera confutatoria del Gozzi (1780) e le Memorie inutili della vita di Carlo Gozzi scritte da lui medesimo e pubblicate per umiltà, edite a Venezia nel 1797 ma scritte, secondo lo stesso Gozzi, nel 1780 (nel volume III vi furono ristampati Le droghe d'amore e la Lettera confutatoria).' (Michela Dal Borgo in D.B.I., 58, 2002). Cicogna, 3213.