Dettagli
Autore
Lotti, Bernardino.
Soggetto
Scienze mediche e naturali - (Scienze naturali, geologia, Toscana)
Descrizione
Pubblicata per cura del R. Ufficio Geologico. Tipografia Nazionale di G. Bertero e C., Roma, 1910. Volume appartenente a: "Memorie descrittive della carta geologica d'Italia", numero XIII. Riproduzione Anastatica Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato, Roma, 1985. In 4to, pp. XVI (con Indice a inizio volume), 484 (con Indice alfabetico degli autori citati), ill. fot. in b/n n. t. e illustrazioni in disegno ricavate dalle originali incisioni + 2 tavole di sezioni (ripiegate in fine) + 1 carta geologica della Toscana, 1 carta delle Direttrici tettoniche della Toscana (entrambe allegate e ripiegate nella tasca della copertina posteriore), bross. in carta grigia con titoli in nero. Ottima copia. Opera basilare per lo studio e la conoscenza del territorio toscano, non facile a reperirsi in edizione originale. Bernardino Lotti (Massa Marittima, 1847 – Roma, 1933) è stato un geologo italiano. Nel necrologio del Lotti, scritto nel 1934, anno successivo alla morte dell'illustre geologo massetano, dal prof. Michele Gortani dell'Università di Bologna, sul Bollettino del R. Ufficio Geologico d'Italia, si legge: "Bernardino Lotti fu invero uno dei più eminenti e caratteristici rappresentanti di quel periodo degli studi geologici italiani che si è chiuso, può dirsi, con la Grande Guerra (1914-18): eminente così per vigore d'ingegno come per attività indefessa, così per vastità di campi esplorati come per varietà di argomenti approfonditi, così per l'appassionato entusiasmo come per l'ardore tenace nelle discussioni scientifiche. Entrato a trentadue anni (definitivamente) nel R. Ufficio Geologico, egli vi manifestava subito le sue doti preclare, ponendosi tosto in linea con quella schiera valorosa che poneva l'ancor giovane istituzione al livello delle più ammirate e celebrate straniere, alacremente rilevando il suolo italiano con solidità di preparazione, continuità di metodo e accuratezza di indagine". Più avanti l'illustre professore, a proposito degli "acuti studi di geologia mineraria" condotti dal Lotti, afferma: "Se a lui deve progressi notevoli la scienza, il Massetano e la regione Amiatina gli devono gran parte della prosperità che acquistarono nell'ultimo cinquantennio. Specialmente fertile di risultati fu a questo riguardo l'attività del Lotti nel periodo tra il 1885 e il 1900; è di tali anni lo studio genetico dei giacimenti di Massa Marittima con la scoperta dei filoni calaminari e della mineralizzazione cuprifera del grosso filone di Boccheggiano, la scoperta del grande giacimento piritoso di Gavorrano, la messa in evidenza dei giacimenti cinabriferi di Abbadia S. Salvadore e di Pereta". .