Libri antichi e moderni
AFFÒ, Ireneo (1741-1797)
Memorie degli scrittori e letterati Parmigiani raccolte dal Padre Ireneo Affò Minor Osservante bibliotecario di S.A.R. profess. onor. di storia nella R. Università e socio della R. Accad. delle Belle Arti in Parma. Tomo primo [-quinto]
dalla Stamperia Reale (Giambattista Bodoni), 1789-1797
1800,00 €
Govi Libreria Antiquaria
(Modena, Italia)
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Dettagli
Descrizione
Prima edizione dedicata a Ferdinando di Borbone, infante di Spagna e duca di Parma, Piacenza e Guastalla. Si tratta di una raccolta di minuziose e spesso recondite notizie per la biografia di circa trecento letterati, medici, legisti e filosofi parmensi, compilata dietro sollecitazione di G. Tiraboschi e poi continuata con altri quattro volumi, pubblicati tra il 1825 e il 1833, da Angelo Pezzana, che utilizzò i materiali preparati dallo stesso Affò per il sesto volume, compreso l'abbozzo d'un Discorso intorno alle belle arti parmigiane. I primi quattro volumi sono preceduti da Discorsi preliminari sulle scuole parmensi, la dimora del Petrarca a Parma, la tipografia parmense del secolo XV e le accademie di Parma.
Ireneo Affò nacque a Busseto il 10 dicembre 1741. Entrato fra i minori osservanti insegnò filosofia e teologia nelle scuole dell'ordine, finché nel 1768 fu nominato professore a Guastalla dall'infante don Ferdinando. A Guastalla visse per dieci anni, facendo fruttuose ricerche nel locale archivio e compiendo studi di letteratura italiana. Scoprì infatti due nuovi codici recanti una lezione dell'Orfeo del Poliziano diversa dalla ‘vulgata' ed apprestò un'edizione dell'Orfeo tragedia di messer Angelo Poliziano (Venezia, 1776). Inoltre nella Dissertazione sopra i Cantici volgari di S. Francesco d'Assisi (Guastalla, 1777) si propose, valendosi di un codice da lui scoperto, di dare una lezione esatta del Cantico delle Creature e di togliere a S. Francesco tutti gli altri cantici a lui erroneamente attribuiti. Compilò quindi per i giovani un Dizionario precettivo critico ed istorico della poesia volgare (Parma, 1777).
Nel 1778, su proposta di P.M. Paciaudi, Affò fu nominato vicebibliotecario a Parma. Nel 1785 successe come bibliotecario allo stesso Paciaudi morto in quell'anno. A questo ufficio si aggiunsero poi quelli di storiografo ducale e di professore onorario di storia nella locale università. Dal settembre del 1781 al maggio del 1782 compì ricerche in archivi e biblioteche a Roma e in altre città d'Italia. Tra il 1785 e il 1787 pubblicò a Guastalla, in quattro volumi, la Storia della città e ducato di Guastalla.
Da questo momento in poi si dedicò esclusivamente alla storia parmense. I cinque volumi delle Memorie degli scrittori e letterati parmigiani videro la luce a Parma tra il 1789 e il 1797. Altra opera di vastissimo disegno, ma interrotta dalla morte dell'autore, è la Storia della città di Parma (Parma, 1792-95, 4 volumi), che non va oltre il 1346 e fu anch'essa, come le Memorie, continuata da Angelo Pezzana, il quale diede inizio al volume quinto che giunge al 1374, lasciato inedito dall'Affò. L'opera è così ricca di notizie e di documenti che fece guadagnare al suo autore il titolo di ‘padre della storiografia parmense'.
Notevolissima, considerando anche le sue numerosi occupazioni di ufficio e di ministero, fu la produzione dell'Affò: non meno di centotrentatrè opere, tra edite ed inedite, e molte per di più voluminose. Oltre alle giovanili rime sacre e profane, serie e giocose, Affò fu autore di numerose biografie, tutte lodevoli per accuratezza e spessore documentario: Vita di Luigi Gonzaga detto Rodomonte (Parma, 1780); Vita di Vespasiano Gonzaga con in appendice gli Annali ebreo-tipografici di Sabbioneta (Parma, 1780); Vita di Mons. Bernardino Baldi da Urbin