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Libri antichi e moderni

Damiano Di Mele, Ilia Celiento, Josep M. Montaner

Madbar. Madrid e Barcellona: progetti, teorie, immaginari

Quodlibet, 2024

19,00 € 20,00 €

Quodlibet

(Macerata, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
2024
ISBN
9788822921567
Pagine
176
Collana
Quodlibet Studio. Città e paesaggio. Fuori formato
Editori
Quodlibet
Formato
237×163×22
Curatore
Damiano Di Mele, Ilia Celiento
Soggetto
Urbanistica e pianificazione: aspetti architettonici, Madrid (Città), Barcellona (Città)
Prefatore
Josep M. Montaner
Stato di conservazione
Nuovo
Lingue
Italiano
Legatura
Brossura
Condizioni
Nuovo

Descrizione

Il volume presenta il lavoro di trentadue studi di architettura attivi nelle due principali città spagnole, Madrid e Barcellona, secondo otto diverse traiettorie. Ciascuna di queste è introdotta da una relazione critico-tematica: Contesto (Renato Bocchi), Effimero (Luca Molinari), Frammento (Francisco Arques), Infrastruttura (Valerio Paolo Mosco), Paradigma (Damiano Di Mele), Ricerca (Ilia Celiento), Scala (Orazio Carpenzano), Tradizione (Sara Marini); a seguire, ogni traiettoria presenta le opere di quattro giovani studi, aprendo un dialogo tra loro e con la cultura architettonica più in generale. Infine, in un atlante di opere (realizzate e idealizzate), i giovani architetti qui selezionati svelano il loro volto nascosto: una costellazione di progetti orchestrati attraverso montaggi, trascrizioni e disegni inediti. Ne emerge una visione, a tratti frammentata, delle due città dove si sono sviluppate storicamente le due scuole iberiche di architettura più importanti (Univerdad Politécnica de Madrid e Escuela Técnica Superior de Arquitectura de Barcelona), entrambe fondate sul modello dell’École des beaux-arts e con un’attenzione comune verso l’architettura italiana. Come scrive nell’introduzione Josep Maria Montaner: «Madrid e Barcellona hanno avuto influenze e obiettivi diversi nella loro architettura. A Madrid, città maggiormente segnata dal costruttivismo e dall’organicismo di Bruno Zevi, hanno predominato proposte più formaliste […] Barcellona, invece, è sempre stata più eclettica e realista, ispirandosi, ad esempio, alla Scuola di Amsterdam, all’architettura italiana del dopoguerra e all’organicismo finlandese».