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Libri antichi e moderni

Gustave Flaubert, Libero Bigiaretti, Virginio Enrico, Marga Vidusso, Franco Fortini

MADAME BOVARY, BOUVARD ET PECUCHET, UN CUORE SEMPLICE

Gherardo Casini, 1969

26,99 € 29,99 €

Studio Maglione Maria Luisa

(Napoli, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1969
Luogo di stampa
Bologna
Autore
Gustave Flaubert
Pagine
544
Volumi
1
Collana
I Grandi Secoli
Editori
Gherardo Casini
Formato
23 cm
Edizione
Prima
Soggetto
Letteratura francese, Romanzi, Grandi classici, Libri illustrati, Libri da collezione, Narrativa, Romanzo moderno, Collezionismo, Raccolte antologiche, Antologie, Edizioni pregiate, Critica letteraria, Naturalismo, Realismo, Ottocento, Verismo, Biografie, Memorie, Bibliografia, Francia, Opere generali, Successi editoriali, Emma Bovary, Provincialismo, Borghesia
Prefatore
Libero Bigiaretti
Traduttore
Virginio Enrico, Marga Vidusso, Franco Fortini
Descrizione
FIRMA DI APPARTENENZA IN ANTIPORTA; LIEVE BRUNITURA, LIEVI SEGNI DEL TEMPO. RARO.
Sovracoperta
No
Stato di conservazione
In ottimo stato
Lingue
Italiano
Legatura
Rilegato
Copia autografata
No
Print on demand
No
Condizioni
Usato
Prima edizione

Descrizione

DUE ROMANZI DI FLAUBERT di Libero Bigiaretti. Riunire in un solo volume due opere tanto diverse e distanziate come Madame Bovary (1851-56) e Bouvard et Pécuchet (1875-1880), e cioè costringere alla coabitazione personaggi di così diversa estrazione e ambizioni, può sembrare iniziativa arrischiata, o almeno suscitatrice di perplessità. Ma soltanto se si ricordano in modo superficiale, e a distanza di anni, i due romanzi famosi. Quale che sia l'intenzione dell'editore, a me sembra che l'aver appaiato le due opere sia un atto abbastanza ragionevole: anzi una operazione critica possibile. Quanto al lettore del presente volume, possiamo ipotizzare vari casi: che abbia già letto i due romanzi; che ne abbia letto uno solo; che non abbia letto né l'uno, né l'altro. In tutti e tre i casi, il lettore si renderà conto che non solo, ovviamente, i due libri hanno la medesima impronta, si rivelano della stessa mano, ma partecipano entrambi di una tra le più tipiche caratteristiche dell'arte flaubertiana: quella di tendere ostinatamente alla rappresentazione del reale e di risultare, nello stesso tempo, gremita di simboli, di allusioni, di osservazioni generali. Sotto l'aspetto della poetica o della visione unitaria tutta l'opera di Flaubert risulta felicemente contraddittoria. Niente, in assoluto, è meno vero della famosa asserzione: Madame Bovary c'est moi. Anche Salammbo c'est lui, e in maniera forse più spontanea e tendenziale; e, per ragioni di diretta esperienza, anche L'éducation sentimentale. Del resto l'identificazione con l'opera è stata affermata dall'autore anche in un senso più estensivo: Mes personnages immaginaires m'affectent, me poursuivent, on plutôt, c'est moi qui suis en eux. Nei Trois Contes (1877), che è l'ultimo libro di Flaubert pubblicato lui vivente, due tendenze o maniere: quella realistico-simbolica e quella storico-lirica, sono offerte come un estremo, essenziale campionario, dove la diversità degli interessi è riassorbita da una qualità di base: lo stile preciso, studiato, che non cede mai all'abbandono e all'abitudine; la nomenclatura impeccabile implacabile, gli aggettivi ponderatissimi, la e dei tempi verbali, le osservazioni fitte, varietà e i paragoni di portata assai ampia. Queste qualità di stile, analizzate da Marcel Proust in un celebre saggio del 1920, le ritroviamo in varia misura nei due romanzi di questo volume, anche se è lecito supporre che Bouvard et Pécuchet (sulle cui pagine incompiute si chinò la fronte di Flaubert anche il giorno della sua morte: 8 maggio 1880) non sia portato al giusto punto di cottura. Altre correlazioni e affinità dei due romanzi sono numerose, più di quanto possa far supporre il loro diverso intento narrativo. Secondo un critico più vicino a noi di quanto non lo siano gli apologeti e i denigratori contemporanei di Flaubert, cioè secondo Albert Thibaudet, il realismo di Madame Bovary, nonostante l'osservazione feroce, tende al simbolo e, in particolare, si avvicina al realismo simbolico di Don Chisciotte: Don Quichotte que Madame Bovary transforme en une version française. L'accostamento Emma Bovary-Don Chisciotte mi è sempre parso convincente: al pari di Don Giovanni, di Otello o di Harpagon, l'uno e l'altro personaggio sono talmente assoluti e caratterizzati da definire per sempre un tipo umano, una condizione mentale o psicologica. L'allampanato cavaliere della Mancha, nutrito di allucinazioni, e la moglie del medico di paese, preda di ambizioni sbagliate, hanno in comune la sproporzione tra l'immagi nazione, il sogno, il desiderio, e le azioni pratiche, gli aspetti, o resistenze, della realtà. Entrambi sono vittime principalmente di cattiva letteratura. Il mulino a vento potrebbe essere messo anche nello stemma di Madame Bovary; ed è un mulino che la stritola. Dunque Emma sarebbe la versione francese (o femminile) di Don Chisciotte, ma i personaggi minori che la circondano non sono meno simbolici di lei. Tiriamo ancora in ballo Thibaudet, anche se non è proprio necessario, perché sul suo avvio ci arriva chiunque: la serva di fattoria Nicaise che ottiene il premio di fedeltà ai Comizi agricoli è una figurina realistica, da pittura olandese; è una vecchia patetica serva, e basta. Ma Flaubert vuole qu'elle depasse l'individualité, qu'elle symbolise la servitude, tal quale e più esemplarmente, si può aggiungere, l'indimenticabile serva Felicité di Un coeur simple. Si noti che anche la domestica di Emma si chiama Felicité. Portato dallo slancio della propria intuizione, Thibaudet arriva a dire che: comme Ulysse est traité en symbole vivant du Grec, Emma Bovary est traité en symbole vivant de la France. ...

Descrizione bibliografica
Titolo: Madame Bovary, Bouvard et Pecuchet, Un cuore semplice
Titoli originali: Madame Bovary, Bouvard et Pécuchet, Un coeur simple
Autore: Gustave Flaubert
Introduzione di: Libero Bigiaretti
Traduzioni di: Virginio Enrico, Marga Vidusso, Franco Fortini
Editore: Bologna: Gherardo Casini, Maggio 1969
Lunghezza: 544 pagine; 24 cm
Collana: I Grandi Secoli
Soggetti: Letteratura francese, Romanzi, Grandi classici, Libri illustrati da collezione, Narrativa, Romanzo moderno, Collezionismo, Raccolte antologiche, Antologie letterarie, Edizioni pregiate critiche, Critica letteraria, Naturalismo, Realismo, Ottocento, Verismo, Biografie, Memorie, Bibliografia, Riferimento, Illustrazioni, Fotografie d'epoca, Francia, Opere generali, Successi editoriali Bestsellers, XIX secolo Emma Salammbô Sainte-Beuve Théophile Gautier Victor Hugo Charles Baudelaire Leconte de Lisle George Sand Viveur Edmond Jules de Goncourt La tentazione di Sant'Antonio Stroncature Maupassant Alphonse Daudet Ivan Turgenev Juliette Adam Intellettuali L'educazione sentimentale Narratore onnisciente Terza persona Verosimiglianza La Revue de Paris Mœurs de province Provincia Processo Michel Lévy Charles Léandre Le mot juste Disprezzo Provincialismo Aristocrazia Rouault Charles Léon Dupuis Arsenico Debiti Agio Alta società Stile di vita Donne Relazioni sentimentali Borghesia Rodolphe Boulanger Monsieur Lheureux Classe media Monarchia di luglio Regno Luigi Filippo Balzac Moralità Adulterio Tradimenti Scandali Piattezze del matrimonio Realtà Illusione Mentalità Cultura Amore Fallimento Convenzioni sociali Ambizioni Personaggi Analisi Albert Thibaudet Don Quijote Felicité Homais Lheyreux Bournisien Cattolicesimo Normandia Campagna Delphine Delamare Maxime Du Camp Emila Zola Trois Contes Stupidità Queneau Lionel Trilling Edmund Wilson Bacchelli Benedetto Croce Egoismo Debolezze umane René Dumesnil Matilde Lettura Racconti Ideali democratici Calvados Caen French literature Novels Great classics Collectible illustrated books Fiction Modern novel Collectibles Anthological collections Literary anthologies Valuable critical editions Literary criticism Naturalism Realism Nineteenth century Verism Biographies Memoirs Bibliography Reference Illustrations Photographs France General works Editorial successes 19th century The temptation of Saint Anthony Intellectual criticism Sentimental education Omniscient narrator Third person Verisimilitude Province Trial Contempt Provincialism Aristocracy Arsenic Debt Comfort High society Lifestyle Women Romantic relationships Bourgeoisie Middle class July Monarchy Kingdom Louis Philippe Morality Adultery Betrayals Scandals Marriage Platitudes Reality Illusion Mentality Culture Love Failure Social Conventions Ambitions Characters Analysis Catholicism Normandy Countryside Stupidity Selfishness Human Weaknesses Reading Stories Democratic Ideals
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