Macrobii Ambrosii Aurelii Theodosii […]. In somnium Scipionis, lib. II. Saturnaliorum, lib. VII. Ex uarijs, ac uetustissimis codicibus recogniti, & aucti.

In 8vo (mm. 159x95). Pp. 567, [73]. Segnatura: a-z⁸ A-R⁸. Marca tipografica al frontespizio, iniziali e illustrazioni xilografiche nel testo, marginalia a stampa. Al frontespizio annotazione manoscritta al margine inferiore (“Jo: Fran:ci Ang:la”), piccolo tarlo al margine superiore delle prime cc. (parzialmente intaccante il titolo al frontespizio). Lievi fioriture su alcune cc, a tratti lievemente brunito. Mezza pelle recente con fregi ornamentali e titolo in oro al dorso, taglio rosso. Nel complesso esemplare più che discreto.
Il volume contiene due delle opere più significative di Macrobio, scrittore e funzionario latino del IV-V secolo d'origine africana. Nella prima, un commento neoplatonico al ciceroniano Sogno di Scipione in cui introduce le sue persuasioni filosofiche, ispirate ai princìpi e agli ideali del neoplatonismo del tempo e discute della natura dell'anima e di Dio, dell'universo e degli astri ed espone un concetto geocentrico della terra. Nei sette libri dei Saturnali in forma di dialogo, seconda opera del volume, l'autore tratta vari interessanti argomenti tra cui l'origine delle feste in onore di Saturno, la divisione dell'anno, il culto di alcune divinità e soprattutto l'arte e la tecnica di Virgilio; vari passaggi riguardano fisica, matematica, geografia ed astronomia. Macrobio si preoccupa soprattutto che non vada perduto il patrimonio della tradizione degli antichi, in un'epoca di incipiente decadenza della romanità. Di particolare interesse ed importanza geografico-scientifica è il mappamondo pre-Tolemaico in xilografia, la terra è formata da quattro grandi isole con una zona torrida inagibile a separare i due emisferi, che costituì per circa un millennio il modello geografico terrestre.
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