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Libri antichi e moderni

Portoghesi Massobrio Giovanna

Lo Studiolo di Francesco I dei Medici e il suo doppio

Apollodoro Edizioni, 1986

50,00 €

Mazzei Libreria Antiquaria

(Bagnone, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1986
Luogo di stampa
Roma
Autore
Portoghesi Massobrio Giovanna
Editori
Apollodoro Edizioni
Soggetto
(Pittura - Mostre - Architettura)
Lingue
Italiano

Descrizione

In-4°, pp. 146, (2), copertina editoriale muta con sovraccoperta editoriale illustrata. Con molte illustrazioni a colori nel testo e 4 tavole, più volte ripiegate, di illustrazioni a colori fuori testo. In ottimo stato. Catalogo realizzato in occasione della mostra tenutasi presso la galleria Apollodoro di Roma dal 10 dicembre 1986 al 31 marzo 1987. Si allega il depliant pubblicitario dell'evento. Indice: Paolo Portoghesi, Lo Studiolo di Francesco I dei Medici e il suo doppio; Giulio Carlo Argan, Il sale dell'ironia; Eugenio Battisti, Il barocco non è passato invano; Maurizio Calvesi, Lo scrigno degli elementi; Marco Dezzi Bardeschi, Lo Studiolo di Palazzo Vecchio: l'invenzione e i concetti; Marcello Fagiolo, Prometheus sive clavis universalis; Giuseppe Gatt, Nuova Maniera come pittura identica a se stessa; Le opere; Biografie e note degli artisti. Nel catalogo sono raffigurate opere di Carlo Maria Mariani, Bruno D'Arcervia, Alberto Abate, Antonella Cappuccio, Marco Rossati, Massimo Pulini, Luigi Frappi, Omar Galliani, Roberto Barni, Antonio D'Acchille, Dante Ricci, Antonio Brancato, Luciano Ventrone, Giuseppe Colin, Paolo Borghi. Dal depliant pubblicitario: "Per la prima volta i nuovi pittori che tornano ad ispirarsi alla storia e al mito si cimentano in un grande ciclo pittorico composto di settantuno tele e una scultura. Il ciclo riproduce il programma dello Studiolo ma i soggetti antichi sono liberamente reinterpretati dai 15 artisti in una ideale gara qualitativa. Questa impresa di ironica riproposizione evidenzia la lontananza e le affinità tra due epoche diversamente ma intensamente manieristiche, come il tardo Cinquecento e la nostra fin de siècle. La Galleria Apollodoro, predisposta per una mostra a ciclo, come questa dello Studiolo, ospita le tele all'interno delle strutture a cassettoni del soffitto metallico e negli intervalli di un ordine architettonico effimero, fatto del materiale di base della pittura ad olio: tele tirate su appositi telai di legno che imitano laconicamente, come tipi ideali, lesene, capitelli, basi e cornici".