Dettagli
Autore
Magnanini, Ottavio.
Soggetto
Letteratura classica e umanistica - (Seicento)
Descrizione
Ferrara, Francesco Suzzi Stampator Camerale, 1639 (prima originale edizione). In 4to, occhietto, front., pp. (16), 301 + 1 di Errata Corrige + 20 (con la “Tavola delle cose principali”) + 1, testatine, capolettera decorati o istoriati, finalini xilografati, testo in cornice postillato a margine, una coeva legatura in piena perg. semirigida con tit. ms. al dorso è stata sostituita all’originale (frammenti della pergamena originale sono rimasti al dorso). Ripetuti errori nella numerazione delle pagine nella prima parte del testo dipendono da una errata impaginazione (176 - 179; 180 – 177; 178 – 183; 184 – 181; 182 – 185). Il volume risulta comunque completo se non fosse che le pagine 92 verso e 93 fronte non sono state stampate risultando pertanto bianche. L'Autore (Ferrara, verso il 1574) è stato uno scrittore italiano. La famiglia dei Magnanini, passò da Firenze a Fanano, poi visse a Ferrara, dove si estinse. Le “Lezioni”, divise in otto parti, sono fittamente intessute di citazioni latine e volgari, fatto questo di cui discute il Magnaini nella “Prefatoria”, richiamando l'autorità di Aristotele citando passi di Dante e Petrarca. Tragli studiosi G. Fontanini ricorda come il Magnanini avesse giudicato la favola tassiana “vera idea delle favole boscherecce”. Il Magnanini ebbe un ruolo di primo piano nella vita culturale e civile della sua città: dal 1607 fu segretario dell'Accademia degli Intrepidi con il nome accademico di Arsiccio Accademico Ricreduto, con cui firmò buona parte delle sue opere a stampa, e fin dal principio partecipò alle adunanze tenendo lezioni. Come accademico ebbe rapporti con i più noti letterati ferraresi, in specie con Giovan Battista Guarini, con il quale non ebbe relazione facile. L'attività letteraria del Magnanini si rivolse essenzialmente alla trattatistica. Le “Lezioni accademiche sopra gli occhi della donna” (Ferrara, 1639) e al trattato “Del Convito” (Ferrara, 1640) che costituiscono le opere più cospicue e sono dedicate ai Barberini, rispettivamente ad Antonio e al fratello Francesco. Opera molto rara in edizione originale pur in un esemplare, il nostro, tanto bello quanto decisamente anomalo. Recente carta al contropiatto anteriore, minime fioriture e un po' di ingiallimento solo ad alcune pagine nella seconda parte (vedi la 217 e la 223); alcuni leggeri punti di ossidazione fra la p. 230 e la 232 (quest'ultima anche con tracce di sporco). Trattasi in ogni caso di bell’esemplare, marginoso, in bella impressione e con carta molto fresca. .