Le Vite de' Pontefici di Bartolomeo Platina Cremonese dal Salvator nostro fino a Paolo II. Accresciute con quelle de' Papi Moderni da SISTO Quarto fino a CLEMENTE X. Regnante Da, da Onofrio Panvinio, Giovanni Stringa, Antonio Cicarelli, Abraamo Bzovio, Antonio Bagatta Benacense, e dal Cav. Girolamo Brusoni. Con le Annotationi del Panvinio, e con la Cronologia [.] SEGUE: Onofrio Panvino, 'La Cronologia Ecclesiastica [.] fin'à tutto il 1673'

2 parti con autonoma paginazione in un tomo in-4° antico (22x16 cm), legatura coeva piena pergamena rigida con tracce di antico titolo manoscritto al dorso a cinque nervi. Pp (88), 776; 224. Impresa tipografica in xilografia ai frontespizi, capolèttere animati, centinaia di ritratti xilografici di pontefici nel testo. Interessanti note e glosse antiche ai contropiatti, ad alcune pagine e alle sguardie (posteriore interamente manoscritta con continuazione cronologia pontificia fino al 1823 con Leone XII di Spoleto). Più che buon esemplare genuino e ad ampi margini. Bella e rara reimpressione secentesca di Venezia delle celebri biografie dei pontefici di Bartolomeo Sacchi, detto il Plàtina dalla sua città natale, che era Piadena, nei pressi di Cremona (Piadena, 1421-Roma, 1481). Il 'Liber de Vita Christi ac omnium Pontificum', terminato nel 1474 e dedicato a Sisto IV della Rovere, ha fondamentale importanza soprattutto per le biografie di pontefici del primo Rinascimento; a partire dalla biografia di Callisto III (pontefice dal 1455 al 1458) le informazioni sui pontefici sono tratte anche alla diretta frequentazione degli stessi da parte del Plàtina, con abbondanza di umori soggettivi e, come nel caso di Paolo II, anche con aperte manifestazioni di risentimento. L'opera è anche la prima storia dei papi mai scritta in forma organica e fu protesa al riaffermare la natura sovrumana dell'istituzione pontificia. Nela presente traduzione italiana l'opera del Plàtina è aggiornata di alcune biografie scritte da vari autori elencati nel frontespizio. Cospicua figura del nostro Umanesimo, il Plàtina si formò a contatto con l'Argiropulo e con altri studiosi del circolo mediceo, passando nel 1461 al servizio della corte pontificia. Imprigionato diverse volte, la prima volta per una protesta contro lo scioglimento del collegio degli abbreviatiori, la seconda per una congiura contro Paolo II cui aveva preso parte, fu riabilitato da Sisto IV, che lo nominò prefetto della Vaticana e gli affidò la stesura della sua opera più famosa. Membro con il Leto dell'Accademia Romana, lasciò anche trattati di filosofia morale e di filosofia politica. Segue: Onofrio Panvino, 'La Cronologia Ecclesiastica dall'Imperio di Giulio Cesare Dittatore sin all'Imperatore Cesare Massimiliano II d'Austria [.] aggiuntovi in questa ultima impressione un nuovo spplimento dall'Anno 1660 fin'a tutto il 1673.', La seconda opera è una compilazione di cronologia sacra dall'antichità sino al Rinascimento, stesa dal frate eremitano veronese Onofrio Panvini (o Panvinio, Verona, 1529-Palermo, 1568) e qui volta dall'originale latino al volgare dal fanese Bartolomeo Dionigi, con ampliamenti di vari autori.