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Libri antichi e moderni

Verri, Alessandro.

Le notti romane al Sepolcro De' Scipioni.

99,00 € 110,00 €

Botteghina D'arte Galleria Kúpros Studio Bibliografico

(Rosignano Solvay, Italia)

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Dettagli

Autore
Verri, Alessandro.
Soggetto
Storia - (Ottocento, antichità classica)

Descrizione

Edizione Seconda. Su la Prima Compiuta in sei Notti, ed ora pubblicata dall'Autore in Roma con le figure allusive. Presso Agnello Nobile Libraio - Stampatore, Roma, 1804. Duetomi contenuti in volume unico, in 8vo, pp. 216 (con Indice Parte Prima); 208 (con Indice Parte Prima), modesta leg. con piatti in cartonato e dorso in pelle, titoli e semplici fregi in oro. Alessandro Verri (Milano, 1741 - Roma, 1816), intellettuale illuminista, scrittore e letterato italiano, fervente appassionato dell'archeologia romana. Nella fase romana si occupò di teatro; scenografo e attore per diletto, fu tra i primi traduttori di William Shakespeare in italiano. Nel 1780, nei pressi dell'Appia, viene scoperto il cosiddetto Sepolcro degli Scipioni. È la scintilla della sua opera più famosa, "Le notti romane", la cui prima parte venne pubblicata nel 1782, mentre l'edizione definitiva è questa del 1804. È l' opera italiana più letta ed ammirata del suo tempo, come testimoniano le decine di edizioni, le traduzioni, le imitazioni. Verri immagina di incontrare gli spettri degli antichi Romani, guidati da Cicerone, e di intrattenersi con loro sulla grandezza e la decadenza delle civiltà, le leggi e le istituzioni, la religione. In un secondo momento, abbandonato il sublime scenario notturno delle rovine sull'Appia, sarà il protagonista a condurre i fantasmi romani nella città nuova, quella "seconda" Roma cristiana che ha il suo centro in San Pietro. A parte qualche studioso, oggi nessuno più legge le "Notti romane", ma ai suoi tempi il Verri poteva vantarsi che anche il Papa ne teneva una copia sul comodino. Tutto lascia pensare che Alessandro Verri abbia trascorso mezzo secolo della sua vita a Roma come nel luogo più propizio al suo sviluppo umano ed artistico. Anche se certe confessioni, affidate a lettere private, ci rivelano momenti di profonda noia e scoramento, soprattutto per lo stretto e non chiaro legame che lo vincolò alla la marchesa Margherita Sparapani Gentili Boccapadule. Il carteggio con il fratello Pietro resta forse il più ricco e importante del Settecento italiano, fonte unica, nel suo genere, sulla vita artistica e mondana di Roma negli ultimi decenni del Settecento. Secondo un'ipotesi molto accreditata il fratello minore di Alessandro e Pietro Verri, Giovanni, fu padre di Alessandro Manzoni. Legatura un po'consunta e con qualche difetto, un normale foxing a certe pagine dato il tipo di carta, nell'insieme comunque buon esemplare.