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Libri antichi e moderni

Livius

Le Deche di T. Livio Padovano Delle Historie Romane, Tradotte in lingua Toscana, da M. Iacopo Nardi cittadino Fiorentino, & nuovame[n]te dal medesimo gia [sic] la terza volta rivedute, & emendate, con le postille pari me[n]te ampliate nelle margini del libro, che dichiarano molti vocaboli delle cose vecchie, piu [sic] degne di cognitione: & molti nomi di paesi, & città, fiumi, monti, & luoghi, illustrati co nomi moderni. Et appresso, la valuta delle monete Romane, ridotta al pregio di quelle de tempi nostri: insieme con la dichiaratione di tutte le misure, quanto è stato necessario alla piena intelligenza del lettore. Con la Tavole de Re, Consoli, Tribuni militari con la podesta Consolare, & Dittatori, che per i tempi correnti sono stati

1562

780,00 €

Editoriale Umbra

(Foligno, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1562
Autore
Livius
Soggetto
ANTIQUARIATO

Descrizione

In folio, [mm. 289 x 205], cc. (4) – 34 – 485. Legatura in mezza pelle dorso liscio diviso a riquadri da fasce a fiorellini e coroncine, con titolo in oro in compartimento scuro, interessato da forellini di tarlo. Piatti in carta puntini rossi e quadrati verdi rovinata nella parte bassa e staccata parzialmente al piatto posteriore. Tagli spruzzati in rosso. Frontespizio con la marca dei Giunti costituita dal giglio fiorentino entro ghirlanda floreale sorretta da due putti, affiancato dalle iniziali L A (marca U59), ripetuto anche all’ultima carta dove l’indicazione di stampa è In Venetia nella stamperia degli heredi di Luc’Antonio Giunti. Grandi capilettera all’inizio di ogni deca e poi di dimensioni più piccole ai vari libri. Restauro all’angolo inferiore di c. 177. La parte inferiore delle carte, di tipo pesante, è interessata da una grande gora di umidità che ne ha provocato un indebolimento restaurato con rinforzi di carta al margine bianco inferiore delle cc. 194-205, e delle cc. 317-329. Le prime 10 carte sono state rinforzate già in antico al margine inferiore e le prime anche alla cucitura. Questi rinforzi sono poi stati rattoppati con un ulteriore intervento Assai peggiore la situazione delle ultime carte dove sono stati rinforzati gli angoli e, nelle ultime 14 anche il margine bianco interno. Le ultime quattro hanno la perdita di alcuni caratteri dell’ultima parola della carta per un foro. Correzione con biro al numero del libro a c. 144 Al frontespizio tracce di antico timbro abraso e nota di posseso a fianco della marca tipografica, depennata in cui si può forse leggere De Catedenti … e una data 1845 trasformata quindi in 1875. All a carta di guardia anteriore altro timbro svanito e vecchia nota Ex Libris mei Antonii Fay die 20 Septembry anno 1846. Il Nardi nacque a Firenze nel 1476, seguace del Savonarola e dunque avversario dei Medici, visse a Venezia. Oltre a Livio tradusse Cicerone, ma non vide edita la sua opera più importante, le Istorie della città di Firenze - dalla discesa di Carlo VIII nel 1494 al 1531 - pubblicate nel 1582, diciannove anni dopo la sua morte avvenuta a Venezia. La prima edizione delle Deche vide la luce nel 1540, ma vista l’importanza del testo e la qualità della traduzione di Iacopo Nardi fu ristampata più volte già nel corso della seconda metà del XVI secolo e fu ristampata con aggiunte fino al 1734. Lucantonio Giunti figlio di Giovanni Maria nacque nel 1540 a Venezia e fu attivo fra il 1558 ed il 1600, anche a Roma e spesso in collaborazione con altri tipografi.
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