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Libri antichi e moderni

Pascoli Giovanni

Le Canzoni di Re Enzio. La Canzone dell' Olifante

Nicola Zanichelli (Tipografia di Paolo Neri), 1908

40,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1908
Luogo di stampa
Bologna
Autore
Pascoli Giovanni
Editori
Nicola Zanichelli (Tipografia di Paolo Neri)
Soggetto
Letteratura italiana del '900, Poesia, Prime edizioni
Descrizione
*Flexibound
Sovracoperta
No
Stato di conservazione
In ottimo stato
Lingue
Italiano
Copia autografata
No
Print on demand
No
Condizioni
Usato
Prima edizione

Descrizione

In-16° (19x12 .5 cm), pp. (8), 74 (6) brossura editoriale verde con titolo in rosso e illustrazione xilografica in nero raffigurante il Re Enzio e, sullo sfondo, le torri felsinee medievali. Il frontespizio riproduce la stessa xilografia del piatto anteriore; antiporta xilografica figurata e 13 incisioni xilografiche b/n nel testo dello stesso Baruffi. PIù che buon esemplare entro velina orfano della sovracoperta. Prima edizione. Otto canzoni. 'Opera del periodo bolognese e dedicata, quasi un tributo d'omaggio, alle memorie di quella città. Comprende tre parti o canzoni: 'La canzone del Carroccio', 'La canzone del Paradiso', 'La canzone dell'Olifante'. Di qui il titolo, con riferimento alle 'chansons de geste', di cui riproduce il metro in lasse di endecasillabi chiusi da un settenario, e il tono che vuol essere epico-eroico, conveniente alla materia trattata, storica e leggendaria insieme: la storia del comune bolognese nel suo momento più glorioso, dopo la battaglia di Fossalta e la cattura di re Enzio, figlio di Federico II. Di qui ha inizio il racconto: tutto il popolo si prepara ad andare incontro ad Innocenzo IV, lungo la via Emilia, schierato intorno al Carroccio vittorioso. (.) Segue la 'Canzone del Paradiso', di contenuto in gran parte idillico, col racconto degli amori di Enzio con una schiava del contado, Flor d'Uliva. E' qui una delle pagine più belle del Pascoli di poesia d'amore.' (Carlo Curto, in Diz. Bompiani d. Opere, II, pag. 90). Cfr. Gambetti - Vezzosi, p. 645.