Libri antichi e moderni
Pavese Cesare.
Lavorare stanca.
Firenze, Edizioni di Solaria, 1936., 1934
2300,00 €
Mediolanum Libreria Antiquaria
(Milano, Italia)
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Dettagli
Descrizione
Dal 1935 al 1936 Pavese si trovava a Brancaleone Calabro, confinato per antifascismo. Nel gennaio del 1936 a Firenze venne stampata questa sua prima raccolta poetica, considerata tra le più significative opere letterarie del '900 italiano: “Il più bel libro di versi uscito in Italia” (Natalia Ginzburg).
Il volume comprende 45 poesie: un manoscritto di 41 poesie era stato consegnato all'editore Carocci nel 1933, quattro vennero censurate dal regime fascista perché ritenute oscene, poi sostituite dall'autore con altre otto: “Ho tenuto conto del Ministero della Stampa e cancello, come vedi, Il Dio caprone (piangendo), Pensieri di Dina, Balletto e Paternità. Così il volume potrà ormai servire da libro di preghiere anche per una vergine”. (Lettera di Pavese all’editore).
Per ciò che riguarda la ben nota casa editrice "Edizioni di Solaria", figlia dell'omonima celebre rivista letteraria cessata nel 1934, dobbiamo ricordare che tra il 1926 e il 1937 diede alle stampe 42 opere di autori di primissimo piano come Eugenio Montale, Leone Ginzburg, Giacomo Debenedetti, Carlo Emilio Gadda, Elio Vittorini, Umberto Saba e, come penultimo libro, proprio "Lavorare stanca" di Cesare Pavese. Gambetti e Vezzosi (1997), p. 349. Renda - Opert,i p. 438. Asor Rosa, Dizionario della letteratura italiana del '900, pp. 411-412.