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Libri antichi e moderni

D’Annunzio, Gabriele

Laudi del cielo del mare della terra e degli eroi [titolo in copertina]

Tip. del Senato,, 1899

2500,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1899
Luogo di stampa
Roma,
Autore
D’Annunzio, Gabriele
Pagine
pp. 19 [1 bianca] a stampa in rosso e nero
Editori
Tip. del Senato,
Formato
in 8° (259 x 206 mm),
Edizione
Edizione originale.
Soggetto
Poesia Italiana del '900 Poesia Italiana dell' 800
Descrizione
autocopertinato con legatura a filo,
Prima edizione

Descrizione

LIBRO Edizione originale. CON AUTOGRAFO. Eccezionale esemplare con dedica autografa dell’autore vergata alla prima carta, a seguire il titolo: «oferte al signor Pittoreggio cordialmente | Gabriele D’Annunzio | * 1900». Fioriture ai bordi della prima e ultima carta, che presenta una mancanza reintegrata al taglio basso (senza perdite di testo); per il resto più che buon esemplare in barbe. Prima pubblicazione assoluta di una parte delle «Laudi», nel rarissimo estratto con paginazione autonoma procurato in pochi esemplari dalla rivista «Nuova antologia» nel novembre del 1899. «“Ho una volontà di cantare così veemente che i versi nascono spontanei dalla mia anima come le schiume dalle onde. In questi giorni, in fondo alla mia barca, ho composto alcune Laudi che sembrano veramente figlie delle acque e dei raggi, tutte penetrate di aria e di salsedine. Sento che in un mese o due potrei, d’un fiato, comporre tutto il volume.” Non l’avrebbe composto “d’un fiato” il suo volume, Gabriele D’Annunzio, come ne scrive a Pepi Treves. È il 7 luglio 1899: sulla scrivania il «Taccuino dell’“Alcyone”» è aperto: molte note sono state vergate i giorni innanzi; alcune lo saranno l’indomani. Il primo frutto di questa estate di grazia l’avrebbero assaporato i lettori della “Nuova antologia”, scoprendo tra i fogli del fascicolo del 16 novembre 1899 la primizia delle Laudi. La rivista offriva, senza distinzione in libri, «L’Annunzio», il «Canto augurale», i tre «Silenzii» in strofe libera (Ferrara, Pisa, e Ravenna), «Bocca d’Arno» e «La sera fiesolana»: i testi erano numerati progressivamente da I a V (i «Silenzii» essendo raggruppati nel III), con un’altra cifra a lato […] a indicare l’esistenza di un unico, già ampio e ordinato disegno complessivo» (Gibellini p. V) Bibl. Gibellini, D’Annunzio: Alcyone, edizione critica, pp. V e CXI; De Medici, Bibliografia di D’Annunzio, n. 44 (differisce per il formato).
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