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Libri antichi e moderni

Silone, Ignazio [Secondo Tranquilli]

La volpe e le camelie

Arnoldo Mondadori Editore,, 1960

50,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1960
Luogo di stampa
Milano,
Autore
Silone, Ignazio [Secondo Tranquilli]
Pagine
pp. 169 [5] (nella numerazione compreso anche il piatto anteriore della copertina).
Collana
collana «Narratori italiani» n. 73,
Editori
Arnoldo Mondadori Editore,
Formato
in 16°,
Edizione
Edizione originale.
Soggetto
Narrativa Italiana del '900
Descrizione
tela verde con sovracoperta illustrata a colori (suggestivo scatto in prospettiva di concetto spaziale di Lucio Fontana),
Prima edizione

Descrizione

LIBRO Edizione originale. Più che buon esemplare (normali lievi segni del tempo senza niente in particolare da segnalare). Volume primo delle «Opere di Ignazio Silone», la raccolta ne varietur pubblicata da Mondadori negli anni ’60. Il romanzo rielabora lo spunto offerto dal racconto «La volpe», pubblicato per la prima volta in «Die Reise nach Paris» (Zurigo 1934, il secondo libro di Silone che l’autore non ritenne di pubblicare in italiano) ma in seguito assunto a particolare fama autonoma, sempre in chiave antifascista (Orwell ne trasse una riduzione radiofonica andata in onda nel settembre 1943 sulla BBC; nel 1947 fu pubblicato in un raro opuscolo dall’editore Öffentliches Leben di Gottinga). Una prima redazione ampliata, dal titolo «La volpe» — che l’autore propose prima alle «Silerchie» di Alberto Mondadori, ricevendone un rifiuto, — apparve sulle colonne del «Mondo» in quattro puntate consecutive tra il 17 marzo e il 7 aprile 1959, quindi in libro presso l’editore Langewiesche-Brandt di Monaco (La volpe / Der Fuchs, testo a fronte italiano e tedesco a cura di Hanna Dehio). Nell’ottobre dello stesso anno Silone scriveva a Vittorio Sereni in Mondadori avvisandolo delle vicende del testo e soprattutto del fatto che la revisione era continuata, portando il racconto alla dimensione di romanzo: «Per me non è più un prodotto marginale, ma un elemento essenziale della mia opera e in piena armonia con essa».