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Libri antichi e moderni

Perriera, Michele - Di Marco, Roberto - Testa, Gaetano (Prefazio, Ne Di Alfredo Giuliani)

La scuola di Palermo

Feltrinelli,, 1963

65,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1963
Luogo di stampa
Milano,
Autore
Perriera, Michele - Di Marco, Roberto - Testa, Gaetano (Prefazio, Ne Di Alfredo Giuliani)
Pagine
pp. 328 [4].
Collana
collana «Le Comete», n. 26,
Editori
Feltrinelli,
Formato
in 8°,
Edizione
Prima edizione.
Soggetto
Narrativa Italiana del '900
Descrizione
brossura originale ill. a col.,
Prima edizione

Descrizione

LIBRO Prima edizione. Difetti editoriali alle carte perimetralmente brunite ma per il resto ottimo esemplare. Firma di possesso alla prima carta. Conserva cedola editoriale. Antologia di testi “informali” di Perriera (con «Principessa Montalbo»), Di Marco (con «Contrappunti») e Testa (con «Società per Azioni») pubblicata da Feltrinelli nel 1963 con prefazione di Alfredo Giuliani che del legame dei tre giovanissimi scrittori con Palermo e delle reazioni dei loro lettori potenziali dice: «Un pomeriggio d’inverno, nella luce un po’ matta filtrante dalle nuvole basse che s’andavano addensando sul porto, percorsi con Testa e Perriera la Kalsa di Palermo; sbucati infine che era quasi sera nella piazza dello Spasimo, ci fermammo davanti al nobile e decrepito portale della Nettezza Urbana. Qui Testa riassunse i nostri peripatetici discorsi, mentre con un gesto della mano radunava nell’aria spiritata gli abitanti di tutti i “catoi” della città, dicendo tranquillamente: “Questa è gente è all’avanguardia della cultura europea”. [.] In questi luoghi di bellezza stravolta, di malattie curabilissime eppure micidiali, di povero decoro accanto all’accattonaggio e alla prostituzione, di sconvolti nuclei familiari, sono nati e cresciuti i nostri tre giovani scrittori. [.] Qualcuno preferirà l’uno o l’altro, qualcuno proverà a interesse a confrontare i loro risultati e trarne un’immagine d’insieme. Noi pensiamo che sia un’immagine, tutto considerato, sorprendente, nuova e intensa. Senza questi tre ragazzi Palermo esisterebbe un po’ meno, e la piazza dello Spasimo non prometterebbe di diventare quello che è apparsa a un viaggiatore occasionale, un pomeriggio d’inverno del 1963: un luogo “figurale”, una maceria da cui ci si solleva per vivere in uno spazio mentale diverso dall’antico».
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