Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Libri antichi e moderni

Iriarte, Tommaso.

La musica. Poema di D. Tommaso Iriarte tradotto dal Castigliano dall’abate Antonio Garzia.

500,00 €

Bongiorno Paolo Libreria

(Modena, Italia)

Parla con il Libraio

Metodi di Pagamento

Dettagli

Autore
Iriarte, Tommaso.
Soggetto
musica

Descrizione

Venezia, nella Stamperia di Antonio Curti, 1789. In 4to, (cm. 21,5); pp. (48), 149, (1) + XXXIV + ANTIPORTA e 5 TAVOLE finemente inc. in rame da M.S.Carmona, J. Ballestrier, F. Sebna da disegni di G. Ferro: tutte le incisioni, riferite ai passi del poema, dei quali riportano le iscrizioni in spagnolo, raffigurano fanciulle, satiri, e putti con vari strumenti musicali, a fiato e ad arco. Legatura coeva in cartone. Elegante traduzione italiana di questo poema didascalico, pubblicato nel 1779 del letterato e teorico d’arte T. Iriarte (1750-1791); Diviso in cinque canti (Elementi della musica, espressione musicale, Dignità ed usi vari della musica, segnatamente nel tempio; Uso della musica in Teatro; Uso della musica nella società privata e nella solitudine;) ebbe notevole fama e si attirò ampi elogi da parte del Metastasio. Il poema è preceduto da un prologo ed una prefazione, e seguito da dotte annotazioni. “Nel 1780, pubblicato a spese dello stato per volontà del Floridablanca, uscì il poemetto in cinque canti -La Musica- di carattere didascalico, essenzialmente tecnico per l’arte del violino, con generali considerazioni sull’efficacia della musica nel suscitare gli affetti.” Enc. Treccani. “. A la tete de ses productions littéraires se place un poeme sur la musique dont le succès a été brillant et que les Espagnols ont classé parmi les chefs-d’oeuvre de leur poésie. Le mérite principal de ce poeme consiste dans l’harmonie des vers.” Fetis, VIII, 501. “. d’interesse particolareè il canto IV , dove la definizione e la difesa del melodramma sono affidate a Jommelli, il quale, dopo aver elencato i -musicos divinos- (italiani nella maggioranza, con deliberata omissione degli spagnoli) che avevano illustrato il genere, tesse un elogio di Gluck solo paragonabile a quello che I. aveva fatto di Haydn, suo maggiore idolo musicale.” Enc. dello spettacolo. Morazzoni, 238. PRIMA edizione italiana.