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Libri antichi e moderni

Boccaccio, Giovanni, Betussi, Giuseppe

La geneologia de gli dei de gentili di m. Giouanni Boccaccio con la spositione de sensi allegorici delle fauole, & con la dichiaratione dell'historie appartenenti a detta materia. Tradotta per m. Gioseppe Betussi da Bassano.

Fabio et Agostino Zoppini,

150,00 €

Pettini Antonio Libreria

(Roma, Italia)

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Dettagli

Luogo di stampa
Venezia
Autore
Boccaccio, Giovanni, Betussi, Giuseppe
Editori
Fabio et Agostino Zoppini
Soggetto
mitologia myths giovanni boccaccio betussi

Descrizione

In-4°, (8), 263pp, (1), frontespizio leggermente rovinato al margine inferiore, legatura in carta semplice. La Genealogia deorum gentilium è un'opera di Giovanni Boccaccio, scritta in latino in 15 libri, in cui sono interpretati allegoricamente molti miti delle divinità pagane. Nel trattato si cerca di mettere ordine sugli aggrovigliati rapporti di parentela tra le divinità del classico pantheon dell'antica Grecia e di Roma. Nella Prefazione l'autore asserisce di aver intrapreso il progetto su richiesta di Ugo IV di Cipro. La prima redazione è stata completata nel 1360, ma successivamente Boccaccio ha continuamente corretto e rivisto l'opera fino alla sua morte nel 1375. L'editio princeps è del 1472, ma il successo dell'opera è legato soprattutto alla traduzione in volgare di Giuseppe Betussi, pubblicata la prima volta nel 1547 e più volte ristampata In-4°, (8), 263pp, (1), title page slightly spoiled at the lower margin, simple paper binding. Genealogia deorum gentilium is a work by Giovanni Boccaccio, written in Latin in 15 books, in which many myths of pagan deities are allegorically interpreted. In the treatise we try to put order on the tangled relationships between the divinities of the classic pantheon of ancient Greece and Rome. In the Preface, the author claims to have undertaken the project at the request of Hugh IV of Cyprus. The first editing was completed in 1360, but subsequently Boccaccio continually corrected and revised the work until his death in 1375. The editio princeps is from 1472, but the success of the work is mainly linked to the vernacular translation by Giuseppe Betussi, first published in 1547 and reprinted several times.