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Libri antichi e moderni

Barbara Malvestiti

La dignità umana dopo la «carta di Nizza». Un'analisi concettuale

Orthotes, 2015

19,00 € 20,00 €

Orthotes

(Nocera Inferiore, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
2015
ISBN
9788897806813
Autore
Barbara Malvestiti
Pagine
366
Collana
Ethica (24)
Editori
Orthotes
Formato
149×210×35
Soggetto
Diritti dell'uomo, Diritti umani, diritti civili
Stato di conservazione
Nuovo
Lingue
Italiano
Legatura
Brossura
Condizioni
Nuovo

Descrizione

Nel pieno del dibattito politico-giuridico sullo statuto dell’Unione Europea, sul tipo di entità che vuole essere e sul tipo di valori su cui intende fondarsi, diviene attuale il rilancio dello studio della Carta di Nizza, la Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea, proclamata a Nizza nel 2001 ed entrata in vigore con il Trattato di Lisbona nel 2009. In particolare diviene fondamentale lo studio del primo valore su cui la Carta dei Diritti Fondamentali, parte integrante della Costituzione europea, si fonda, il valore della dignità umana. Il libro svolge un’analisi concettuale di questo principio-valore, con la lucidità e il rigore che una disamina a distanza (un’analisi dopo la "Carta di Nizza") rende possibili. Il suo contributo nuovo è un’indagine di tutte le trame e le gerarchie possibili, che il valore della dignità umana intrattiene con gli altri valori informanti gli ordinamenti giuridici, scandagliando diverse posizioni in gioco, ma avanzando anche una proposta. A fondamento dell’ordinamento giuridico europeo, l’autrice propone una concezione della dignità umana come norma suprema, non bilanciabile, dal contenuto “minimo”, che amplia la concezione kantiana di dignità umana. Tale ampliamento va nella direzione di un ripensamento della dignità umana in chiave fenomenologica, che, diversamente da più diffuse posizioni giusnaturalistiche, non rinuncia all’autonomia dell’individuo. Tra le fonti d’ispirazione dell’autrice si annoverano, fra gli altri, il pensiero di Jeanne Hersch, filosofa del ’900, connessa in maniera significativa alla Dichiarazione Universale dei Diritti dell’uomo del 1948, di cui rinvenne la radice in un’“esigenza assoluta”, nonché il pensiero di Max Scheler, filosofo per eccellenza dell’individualità essenziale.
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