La civil conversatione … Divisa in quattro libri, nel primo, si tratta in generale dei frutti, che si cavano dal conversare, et si insegna a conoscere le buone dalle cattive conversazioni. Nel secondo si discorre primueramente delle maniere convenevoli a tutte le parsone . Nel terzo si dichiarano particolarmente i modi, che si hanno a serbare nella domestica conversatione; cioè tra marito e moglie .Nel quarto si rappresenta la forma della civil conservatione . Di nuovo ristampata, et con somma diligenza corretta

In-8, pp. [32], 560. Legatura ottocentesca in mezza pelle, autore manoscritto al dorso e carta marmorizzata ai piatti. Nome autore anche al taglio inferiore. Impresa silografica dello stampatore al frontespizio, motto iscritto nell’ovale. Carattere corsivo, un poco di romano. Qualche capilettera ornati in legno. Numerose sottolineature del tempo con penna ad inchiostro e indicazione di passaggi importanti per l’antico possessore. Gora alle ultime carte. Qualche impronta e lieve arrossatura marginale. Sul frontespizio, timbro del Convento di San Michele degli Antinori: "Biblioth. S. Michaelis Florent.". Una copia molto buona.

Terza edizione ampliata dall’autore. La prima è del 1774, uscita nello stesso anno sia a Brescia che a Venezia; poi la ristampa nel ’75 ad opera dello stampatore di questa edizione, ovvero Altobello Salicato. Le opere di Guazzo ebbero una grande diffusione a livello europeo e questa fu senza dubbio la più fortunata, con numerose edizioni e traduzioni. In forma di dialogo cortese, “La civil conversatione” è un elegante elogio della misura, della discrezione e del mutuo rispetto, oltre che omaggio alla “civilitas” come richiamo al modello comportamentale della cultura umanista. Guazzo si concentra sulle gerarchie sociali e sull’etica del vivere civile, di cui era già intessuto l’ideale aristocratico del “Cortegiano” di Baldassarre Castiglione.

EDIT16 CNCE 22074