L'Italia antimoderata. Radicali, repubblicani, socialisti, autonomisti dall'Unità a oggi.

467 p. ; 22 x 14 cm. Problemi d'oggi. Nel marzo del 1861 nasceva lo Stato italiano caratterizzato dalla organizzazione capitalistica dell'economia e dalla centralizzazione della struttura statale. Era la realizzazione dello Stato ideato dai moderati. Nei confronti di questo Stato sin dalla nascita di esso, si sollevava la polemica dei democratici, dei «vinti» del '61, violenta, frontale e diretta negli anni '60 (Aspromonte e Mantana), sempre più «costituzionale» dal 1870 in poi. Incentrata sulla questione istituzionale ed amministrativa da una parte e su quella sociale dall'altra, essa proponeva un'altra Italia. E se per quello che riguarda la collocazione e la funzione del ceto operaio nella società e nello Stato, l'opposizione democratica veniva presto rilevata dal socialismo appena nascente in Italia, sia come ideologia che come formazione politica organizzata, la polemica istituzionale ed anticentralizzatrice rimase il tema dominante dell'Estrema Sinistra radicale e repubblicana. Di guisa che, a tutto l'arco dell'Italia moderata, dal 1861 al 1946, si oppose un'Italia antimoderata persistente e costante - afferma l'Autore - la cui tematica confluisce in parte nella Costituzione nazionale del 1948. Soprattutto per quello che riguarda il tema delle autonomie regionali che è uno degli aspetti distintivi di queste due Italie. Prefazione di Emilia Morelli. Brossura editoriale, coperta in cartoncino flessibile plastificato opaco, titolo impresso in rosso al piatto. Sovraccoperta in carta plastificata lucida e colorata. Qualche leggero segno del tempo, per il resto esemplare integro. Codice libreria 7439.