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Libri antichi e moderni

Ouvrard, René

L’art et la science des nombres en François et en Latin: ou l’arithmetique pratique et speculative en vers Latins expliquée par des questions divisée en deux parties

Roulland, Ballard,

3000,00 €

Pettini Antonio Libreria

(Roma, Italia)

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Dettagli

Luogo di stampa
Parigi
Autore
Ouvrard, René
Editori
Roulland, Ballard
Soggetto
musica matematica music mathematics scienza science proporzioni, proportions
Lingue
Italiano

Descrizione

In-4°, (16 cc inclusi l’occhietto e il frontespizio inciso), 338 pp, (3). Con una carta n.n. contenente uno spartito musicale tra pag. 122 e 123, e diversi diagrammi incisi su legno nel testo. Pelle coeva francese, dorso in oro, nervature, timbro della ‘Bibliothéque d’artillerie’ su occhietto e frontespizio, copia in buono stato. Edizione unica. “René Ouvrard (Chinon 1624-Tours 1694) fu un teorico, musicista, ecclesiastico e letterato francese. Da giovane Ouvrard si formò in teologia e musica a Tours. Intorno al 1657 fu maître de chapelle alla cattedrale di Bordeaux, intorno al 1660 chef de la maîtrise alla cattedrale di St. Just, Narbonne e dal 1653 all'ultimo maître de musique alla Sainte-Chapelle fino a quando nel 1679 si ritirò a Tours come canonico presso chiesa di San Gatien. Ouvrard ha scritto ampiamente sulla teologia, sulle arti e sulla scienza. Era attivo sia nei circoli accademici che musicali, specialmente a Parigi, e corrispondeva con importanti personalità sia della chiesa che laici. Anche se le sue composizioni sembrano non essere sopravvissute, è noto per aver favorito lo stile italiano (in particolare mottetti e oratori nello stile di Carissimi), per il quale ha sviluppato il gusto durante la visita in Italia nel 1655. I suoi scritti contengono contributi significativi a una conoscenza della teoria musicale, sia attraverso la sua presentazione completa che attraverso i suoi tentativi di metterla in relazione con altre attività intellettuali dei suoi tempi ". (Grove). "Nel 1679, quando era maître de chapelle alla Saint-Chapelle a Parigi, Ouvrard pubblicò presso La Caille un'opera intitolata Architecture harmonique . Non era al suo primo lavoro sulle proporzioni, poiché due anni prima aveva presentato un'opera sull'Art et la Science des nombres, in cui aveva già notato il legame tra proporzioni armoniche e speculazioni matematiche. Consiglia al lettore "che si deve supporre la dottrina delle proporzioni, stabilita nel libro L'art et la science des nombres, soprattutto nel sesto libro di Arithmétique harmonique, per comprenderne appieno la dimostrazione . Questi pochi elementi permettono di collocare René Ouvrard tra il neoplatonismo che animava una parte delle strutture interiori della realtà. Scriveva nella prefazione de L'Art et la science des nombres che "l'aritmetica è come la chiave di tutte le altre scienze" e che in questo ordine di idee, Platone può essere preso come modello, poiché ha trasformato "gli uomini in Dio" mentre insisteva sulle arti e sulle scienze. E’ un neo-platonismo nel senso che la ragione non basta, sebbene gli uomini siano in possesso dei veri principi della natura nel mondo fisico. Ouvrard usa quindi una dialettica i cui poli sono la ragione e la pratica sperimentale, formate come osservazioni ben concepite”(Vendrix). Cioranescu 51683; Wellcome II, p. 275; The New Grove (1980) XIV, p. 32; P. Vendrix (Proporzioni armoniche e proporzioni architettoniche dan la théorie française des XVII et XVIIIe siècle, International Review of the Aesthetics and Sociology of Music 20 (1), June 1989), pp. 3-10 In-4°, 16 unn. ll. (including additional engraved title and half-title), 338 pp, 3 unn. ll. With one unnumbered leaf containing music scores between pages 122-123 and several woodcut diagrams in the text. Contemporary French calf, spine gilt. Stamp of the “Bibliothèque d’Artillerie” on half-title and title, a very good copy. Only edition. “René Ouvrard (Chinon 1624-Tours 1694) was aFrench theorist, musician, ecclesiastic and man of letters. As a youth Ouvrard trained in theology and music in Tours. About 1657 he was maître de chapelle at Bordeaux cathedral, about 1660 chef de la maîtrise at th St. Just cathedral, Narbonne and from 1653 at the latest maître de musique at the Sainte -Chapelle until in 1679 he retired to Tours as canon at the church of St. Gatien. Ouvrard wrote widely on theology and on arts and science. He was active both in academic and musical circles, especially in Paris, and corresponded with leading church and lay figures. Although his compositions semm not to have survived, he is known to have favored the Italian style (especially motets and oratorios in the style of Carissimi), for which he developed a taste while visiting Italy in 1655. His writings contain significant contributions to a knowledge of music theory, through both his comprehensive presentation of it and his attempts to relate it to other intellectual pursuits of his day”. (Grove). “In 1679, when he was maître de chapelle at Saint-Chapelle in Paris, Ouvrard published at La Caille a work titled Architecture harmonique.He was not at his first work on proportions, as two years before he presented a work on Art et la Science des nombres, in which he already noticed the link between harmonic proportions and mathematic speculations. He advices the reader ‘that one must suppose the doctrine of proportions, established in the book titled L’art et la science des nombres, especially in the sixth book of Arithmétique harmonique, in order to fully understand the demonstration.These few elements allow to place René Ouvrard among the neo-platonism which surrounded a part of the inner structures of reality. He wrote in the preface of L’Art et la science des nombres that ‘arithmetics is like the key of all the other sciences’ and that in this order of ideas, Platon can be taken as a model, as he transformed ‘men into God’ while insisting on arts and sciences. It is a neo-platonism in the sense that the reason is not enough, although men are in possesion of nature’s real principles in the physic world. Ouvrard then uses a dialectic whose poles are the reason and the experimental practice, shaped as well-planned observations” (Vendrix). Cioranescu 51683; Wellcome II, pag.275; The New Grove (1980) XIV, pag. 32; P.Vendrix (Proportions harmoniques et proportions architecturales dan la théorie française des XVII et XVIIIe siècle, International Review of the Aesthetics and Sociology of Music 20(1), June 1989), pag.3-10
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