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Libri antichi e moderni

Apollinaire, Guillaume [Wilhelm Apolinary Kostrowickj]

L’Antitradition futuriste. Manifeste = synthèse

Direction du Mouvement Futuriste (A. Taveggia),, 1913

550,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1913
Luogo di stampa
Milan,
Autore
Apollinaire, Guillaume [Wilhelm Apolinary Kostrowickj]
Pagine
un bifolio per pp. [4].
Editori
Direction du Mouvement Futuriste (A. Taveggia),
Formato
290 x 227 mm,
Edizione
Edizione originale.
Soggetto
Futurismo Avanguardie internazionali
Prima edizione

Descrizione

MANIFESTO Edizione originale. Ottimo esemplare (ultima carta lievemente brunita e con due piccole gore). Bellissimo manifesto di Apollinaire, interamente parolibero, nella rara edizione con il testo originale francese. Firmato in calce di p. [3] e datato «Paris, le 29 Juin 1913, jour du Grand Prix, à 65 mètres au-dessus du Boul. S.-Germain». A p. [4] elenco dei «Manifestes du Mouvement futuriste», 14 manifesti stampati in lingua francese alla data. «[.] il manifesto fu lanciato in forma di volantino dalla direzione del movimento futurista, in italiano e francese, e pubblicato il 3 agosto suil giornale parigino “Gil Blas”, poi in italiano su “Lacerba” (I.18, 15 settembre 1913). Il proclama, che offriva in omaggio ‘rose’ ai protagonisti dell’avanguardia e ‘merde’ ai passatisti, non solo ha segnato l’avvio della fase sincretistica e transnazionale dell’avanguardia, ma è servito anche da modello per quegli artisti d’avanguardia che avrebbero lanciato manifesti: dai vorticisti britannici ai futuristi portoghesi, fino al più tardo ‘Manifesto antiartistico catalano’ firmato da Salvador Dalì. Stando però ai ricordi di Carlo Carrà, era stato Marinetti a conferire al manifesto l’eccellente forma grafica, poi approvata da Apollinaire: “Marinetti lesse il manoscritto con grande entusiasmo e dopo una breve pausa soggiunse: le idee espresse sono molto interessanti, ma occorre dare al manoscritto la forma del manifesto; e afferrato un grande foglio di carta trascrisse le parole di Apollinaire, soffermandosi sugli spazi com’era in uso dai precedenti manifesti. Fatta qualche piccola modifica su alcune parole, e andando i tipografia, raccomandando l’urgenza, il giorno seguente verso sera arrivò la bozza del manifesto che fu subito spedita a Parigi ad Apollinaire. Dopo tre o quattro giorni arrivò il benestare dell’autore, contentissimo della forma tipografica data da Marinetti al suo scritto”» (Salaris). Tonini. I manifesti, 60.1; Salaris, Futurismi nel mondo, pp. 376-383