Joannis OinotomiJ.U.D. Clarissimi ac Professoris celeberrimi In quatuor Institutionum Imperialium Justiniani Imp. Libros Commentarii In usum Juris studiosorum, nec non omnium praxim Forensem sectantium, cum multis Libellorum, & Actuum Judicabilium formis editi, a viariis nobilissimis doctoribus illustrati, atque ad normam indicis sacrae inquisitionis diligentissime emendati necnon additionibus Dionysii Gothofredi locupletiors redditi additus est index materiarum scitu dignarum vetere longe auctior. Ediitio postremaab innumeris mendis, quibus omnes aliae scatebant, diligentissime expurgata. Venetiis, Typis Petri Savioni, 1769.

In folio, [mm. 387 x 230], pp. [4] – 615 – (1). Grandi testate, finali e capilettera ornati. Testo stampato su due colonne. Legatura originale in piena pergamena, dorso liscio con autore e titolo in oro tra due cordoncini attorcigliati, entro cornice sempre in oro. Al piatto anteriore Titolo scritto ad inchiostro con lettere gotiche ad iniziali riccamente ornate in epoca posteriore. Tagli spruzzati in rosso. Esemplare in ottimo stato, che presenta però la p. 205 staccata. Leggero alone alle pagine centrali che presentano qualche macchia normale per il tipo di carta. Goccia dello stesso tipo di inchiostro del titolo al piatto alla prima pagina. Cuffia inferiore strappata. Errore di numerazione a p. 153. Johan Shneidewein, nella forma ellenizzata Oinotomos nacque a Stolberg nel 1519; si iscrisse all’università di Wittenberg a soli undici anni, dunque proprio all’inizio della predicazione luterana, seguì gli insegnamenti di Melantone e Justus Jonas il vecchio. Lo stesso Lutero, presso il quale visse, gli consigliò, a soli venti anni il matrimonio con Anna Doring. Divenuto cancelliere presso il conte Gunther di Schwarzburg, dopo il ritorno a Wittenberg, nel 1551 divenne professore di Legge. Ebbe importanti ruoli di consigliere e nell’inverno del 1568, mentre era a Zerbst con Michael Teuber, venne trovato morto nel suo letto. Riportato a Wittenberg, è sepolto presso la tomba di Lutero.Le Institutiones, in quattro libri, sono ispirate all’insegnamento del suo maestro Melantone, e costituiscono l’opera principale del giurista tedesco e videro la luce nel 1573, nel corso di due secoli ebbe circa ottanta edizioni. Giudicò falsa la donazione di Costantino e dunque basato su di una finzione il potere della Curia romana.