5 voll. in-4° (250x195mm), pp. XX 524; VIII, 573, (1); VIII, 564; VIII (560), XII, 303, 84 + (46) di indice bicolonne, (2) bianche, 117, (3); legatura coeva p. pergamena rigida con titoli e tomaisons dorati entro duplici tasselli bicromi ai dorsi. Tagli sruzzati rossi. Frontespizi a stampa rossa e nera con vignette o fregi incisi in xilografia. Indici preliminari a ciascun volume. Testatine, finali e iniziali ornati silografici. Le pp. in cifre romane del primo vol. contengono un'Informazione intorno alla Vita, ed alle Opere' del Giannone e la dedicatoria del Giannone medesimo a Carlo VI, oltre ad un'introduzione generale. Alcune figure di medaglie incise n.t. Collocazone di privata biblioteca vergata ai dorsi. Qualche macchiolina e gora alle pergamene. Annotazioni di possesso novecentesche e alcini forellini alle sguardie dei volumi. Normali arrossatrue e e fioriture, qualche rara goretta marginale. Mancano i due ritatti (dell' autore e della dedicataria). Buon esemplare. Seconda edizione ('la migliore edizione' secondo Benedetto Croce) del capolavoro giannoniano (l'opera venne posta all'Indice e moltissime copie delle varie edizioni, a partire dalla prima del 1723, vennero bruciate sul rogo); l'edizione è impressa con il finto luogo di 'Palmyra' e la dicitura 'All'Insegna della Verità' per i primi cinque volumi, e con il fittizio luogo di Londra per il sesto, ma essa fu molto verosimilmente stampata a Lucca. Nel primo vol. 'contiensi la Politia del Regno sotto Romani, Goti, Greci, e Longobardi'; nel secondo 'la Politia del Regno sotto Normanni, e Svevi'; nel terzo si narra del dominio angioino e di quello aragonese; nel quarto si tratta del periodo della dominazione austriaca. Il quinto volume (impresso con il finto luogo di Palmyra All' Insegna dlla Verità, ma verosimilmente impresso a Lucca) contiene invece in edizione originale le opere postume del Giannone, comprendenti l'Apologia dell'Istoria Civile del Regno di Napoli', la 'Professione di fede al P. Giuseppe Sanfelice, gesuita' e un nutrito indice. L'edizione, come avverte il Brunet, non sempre è completa della 'Professione di fede', che talora i legatori non inserivano congiuntamente all'Apologia'. Il Giannone (Ischitella, 1676-Torino, 1748), giurista e storico tra i maggiori del nostro Settecento, improntò la 'Istoria Civile', la sua opera maggiore accanto al 'Triregno', ad un anticurialismo di spirito già volterriano, facendo convergere l'intera storia di Napoli e del Mezzogiorno nella secolare opposizione tra stato e chiesa. I suoi spregiudicati giudizi sui diritti dello stato opposti a quelli concessi dalla chiesa gli valsero la condanna all'Indice delle sue opere e l'esilio a Vienna. Arrestato in Savoia, venne, per ordine di Carlo Emanuele III, tradotto in carcere nella Cittadella di Torino, dove trovò la morte nel 1748. Parenti, Dizionario dei luoghi di stampa falsi, inventati o supposti, p. 159. Cfr. (varie edizioni): Minieri Riccio, pp. 148-149: 'Quantunque spesso infedele nella storia, il Giannone però fu al certo dotto ed insigne scrittore. I piu' celebri letterati di Europa mossi dall'alta fama del Giannone prima di pubblicare le loro opere le inviavano a lui perche' le osservasse e le censurasse'. Gamba, 2254: 'E' questa Storia un libro d'incredibile utilità per tutti coloro che vogliano conoscere pienamente quello che v'ha di maggior rilievo nelle civili istituzioni del regno di Napoli'. Brunet, II, 1584-1585: 'Excellente histoire. La profession de foi de l'auteur ne se trouve pas dans tous les exemplaires de l'edition de 1755, publié sous l'indication de Palmyra'. Il '. Graesse, III, 79.