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Libri antichi e moderni

Girolami Giuseppe

Intorno ad un viaggio scientifico ai manicomj delle principali nazioni di Europa. Rapporto di Giuseppe Girolami medico direttore all'eccellentissima commissione dell'ospizio di S. Benedetto e all'egregio consiglio della provincia di Urbino e Pesaro

Nobili, 1854

220,00 €

Coenobium Libreria

(Asti, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1854
Luogo di stampa
Pesaro
Autore
Girolami Giuseppe
Editori
Nobili
Soggetto
delinquenza, manicomi, pesaro

Descrizione

In 8, pp. XI + 196 + (4). P. ant. orig. P. post. rifatto con carta d'epoca. Mancanze al d. Resoconto del viaggio intrapreso da Girolami, direttore del manicomio di Pesaro, alla scoperta dei principali manicomi italiani e stranieri. Fra gli italiani si segnalano il manicomio di S. Margherita, a Perugia, di Bonifazio e di S. Lucia, a Firenze, il manicomio e il Grande ospitale di Pammatone, a Genova, l'asilo di S. Giusto, a Trieste, il manicomio di S. Giovanni e Paolo, a Venezia, l'ospizio di S. Giov. di Dio ad Ancona. Girolami prosegui' quindi alla volta della Francia, dell'Inghilterra, della Scozia, del Belgio e della Germania. Fra le condizioni imprescindibili che devono essere alla base della gestione di un manicomio, Girolami individua l'igiene, 'primo elemento essenzialissimo', in secondo luogo le norme 'piu' propriamente tecniche risguardanti la parte architettonica ed organizzativa di un ospizio' che includono la buona posizione del luogo, 'l'abbondanza delle acque e la loro distribuzione, l'areazione ed il conveniente riscaldamento degli ambienti, il sufficiente numero dei giardini e dei passeggi, la bonta' e giusta quantita' del vitto, il conveniente vestiario, ed infine la somma nettezza e proprieta' dello stabilimento e degli individui'. Per quanto riguarda invece la gestione dei malati, e' importante la 'separazione assoluta di certi gruppi di alienati'. A tal fine e' necessario dividere 'i tranquilli, i furiosi ed agitati, ed i cronici specialmente immondi: che le cellule pei furiosi debbano trovarsi nel piu' appartato luogo possibile' cosi' come bisogna dividere 'la classe povera ed inferiore dalla classe civile e degli agiati'. I manicomi - scrive Girolami - sono considerati e diretti 'come luoghi di pubblica educazione, di maniera da riversare nella societa' individui non pure guariti o migliorati fisicamente, ma in piu' favorevoli condizioni relativamente anche al loro animo e al grado di loro intellettual conoscenza'.
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