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Libri antichi e moderni

Rapisardi, Mario

Insieme di due lettere autografe firmate, senza indicazione di destinatario, e un biglietto da visita, anch'esso autografo, inviato al giornalista Ottone Brentani. Si aggiunge un biglietto da visita autografo firmato della moglie Giselda Fojanesi, "Aiuto Ispettrice Governativa", inviato a Brentani.

1882-1892

200,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1882-1892
Autore
Rapisardi, Mario
Pagine
Manoscritti a inchiostro nero e blu, datati 1879-1892. Conservata una busta con francobollo.
Soggetto
Lettere e cartoline

Descrizione

AUTOGRAFO Docente all'università di Catania, Rapisardi fu traduttore dei classici (Catullo, Orazio, Lucrezio, oltre che del "Prometeo liberato" di Shelley). Noto come avversario di Carducci, tra le sue opere più significative si ricordano "La Palingenesi", "Giustizia", "Poesie religiose". Nel 1872 sposò Giselda Fojanesi dalla quale si separò una decina di anni più tardi a causa del tradimento della donna con Giovanni Verga. Lettera del "23 dell'82": "Grazie […] dei patriottici versi che io conoscevo in parte e che ora rileggo con molto piacere. Circa alla Filodrammatica ho di sapere che s'è scissa da qualche mese, così che abbiamo un Direttore e un Antidirettore, una compagnia ortodossa e una compagnia scismatica. […] Conosco il Sig. Cesare, ch'é lo scismatico […] potei raccomandargli vivamente la verità del suo Vespro […]". La missiva del 4 maggio 1892 (anno in cui Rapisardi pubblica la traduzione di Shelley) si apre con i versi di Torquato Tasso dedicati a Tommaso Stigliani: "[…] Che s'autunno risponde al verde aprile / Come promette il suo felice ingegno" e continua: "[…] per attender meglio e più pienamente le promesse del nobile ingegno, ella si avrebbe a sbarazzare del convenzionalismo e della retorica nuova, specialmente di quella ibrida metrica, che imbarbarisce ora parecchi de' suoi più gentili componimenti. Lasci questo vecchio e mal rammodernato ciarpame a chi nulla avendo di alto e d'originale nel cervello e nel cuore vorrebbe della poesia fare uno spettacolo pirotecnico […]. Si affidi più che ad altro a' precetti del cuore […]. Legga e mediti lo Shelley […] ed egli le dirà divinamente ciò che io umilmente le accenno […]".
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