Libri antichi e moderni
Vasilij Suksin
IL VIBURNO ROSSO
ARNOLDO MONDADORI, 1981
16,19 €
Studio Maglione Maria Luisa
(Napoli, Italia)
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Dettagli
Descrizione
Vasilij Šukšin, morto a soli quarantacinque anni, nato in Siberia e di origini contadine, fu scrittore ma anche regista e attore di pellicole quasi tutte tratte dai suoi racconti. Nella splendida prefazione, Serena Vitale, curatrice e traduttrice del volume nonché esperta di letteratura russa, oltre a sottolineare la difficoltà di rendere nella nostra lingua quella dell’autore, rileva come i protagonisti dei racconti di Šukšin siano personaggi marginali, strambi, ritenuti diversi dagli altri e spesso sospesi tra un mondo in dissolvimento, cioè quello della campagna, e uno in formazione, quello delle città moderne. A prescindere dai riferimenti storici e geografici, ad esempio all'esperienza della collettivizzazione in Russia, i racconti riescono a coinvolgere il lettore perché evidenziano la condizione transitoria, precaria di chi vive le proprie contraddizioni e non riesce a trovare risposte alle domande poste da una coscienza inquieta. Come rileva la Vitale, nelle storie di Šukšin non ci sono eroi, non almeno nel senso più comune della parola, bensì antieroi, che non vivono esperienze straordinarie o fuori dalla normale quotidianità, ma che proprio nella battaglia giornaliera per l’esistenza sono chiamati a rivalità impreviste, a scelte dirimenti, a lacerazioni, distacchi, alla costruzione di una felicità personale che spesso significa l’altrui infelicità.
I racconti furono scritti nel periodo 1964 – 1973 e riguardano soggetti eterogenei. Il principale è quello che dà il titolo alla raccolta, uno dei più lunghi, nel quale il protagonista è un uomo appena uscito da un’esperienza ai lavori forzati, dunque entusiasta della ritrovata libertà, anche per la prospettiva d’incontrare una ragazza conosciuta solo tramite corrispondenza, ma che presto si accorgerà dell’impossibilità di lasciare il proprio passato alle spalle. Altri sono più brevi ma non meno intensi. C’è la storia di un innamorato che tutte le notti suona la fisarmonica per conquistare la sua amata, il quale, con la sua musica, stimola, anche in chi lo ritiene un pazzo, ricordi e riflessioni notturne; c’è il campagnolo fantasioso che rivendica una fantomatica partecipazione a un attentato a Hitler; c’è il postino che ha l’ambizione di voler mettere pace tra la gente in lite; c’è il provinciale retore che smonta i professori venuti dalla città, con argomentazioni sciocche ma che fanno presa sul popolino solo perché urlate e irriverenti; c’è la storia di due fratelli, l’uno emigrato in città per cercare fortuna, l’altro rimasto in campagna, che si ritrovano rivali in amore quasi inconsapevolmente; ci sono, poi, i grigi burocrati di regime, coloro che “escono” peggio dai ritratti di Šukšin, perché essendosi uniformati al pensiero dominante, hanno perso qualsiasi originalità di pensiero e si muovono con ipocrisia, specie di fronte ai potenti che potrebbero ostacolarli nella loro ascesa sociale.
Descrizione bibliografica
Titolo: Il viburno rosso
Titolo originale: Izbrannye proizvedenija v dvuch tomach.
Autore: Vasilij Makarovic Suksin
Curatore: Serena Vitale
Traduzione di: Carla Muschio
Editore: Milano: Arnoldo Mondadori, 1981
Lunghezza: 291 pagine; 19 cm
Collana: Volume 1343 di Oscar; Volume 403 di Oscar Narrativa
Soggetti: Narrativa russa, 1917-1991, Classici, Letteratura, Meditazioni, Racconti, Sovietica, URSS, Vita collettiva, Individualismo, Comunismo, Brat Moj, Fratello mio, Stepka, Il mastro artigiano, Conversazioni al chiaro di luna, Novecento, Contemporanea, Iskusstvo kino, Autunno, Psicopatico, Cimitero, Pacifista Zerebcov, Libri rari