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Libri antichi e moderni

Calmet Agostino

Il Tesoro delle Antichità sagre, e profane contenuto nelle Dissertazioni del Rev. Padre D. Agostino Calmet tratte da’ suoi comenti [sic] sopra la Divina Scrittura e recate in toscano da un’Ecclesiastico. In Lucca, Appresso Sebastiano Domenico Cappuri, 1729.

320,00 €

Editoriale Umbra

(Foligno, Italia)

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Dettagli

Autore
Calmet Agostino
Soggetto
ANTIQUARIATO

Descrizione

2 voll. in 4, [mm. 217 x 165], pp. (6) – 706 – (2); (4) – 684. In pergamena liscia con tagli spruzzati. Lievi danni alle cuffie, labbro del piatto posteriore strappato ed angoli consunti al I tomo. Testate, capolettera e finali incisi in legno. Esemplari a margini ampi con bruniture diffuse dovute al tipo di carta. Sottile lavoro di tarlo all’angolo inferiore bianco del I vol. che inizia a p. 3 e si restringe fino a scomparire a p. 43, altro che interessa il margine bianco, molto sotto il testo, iniziando da p. 441 per terminare a p. 523. Qualche macchia al margine esterno delle ultime carte. Piccolo strappetto a p. 53 del II volume che ha un lavoro di tarlo al margine bianco inferiore delle pagine da 351 fino a 410 assai lontano dalla scrittura. Altro da p. 479 fino alla carta di guardia posteriore, vicino alla legatura. Mancante purtroppo delle pp. 451-454 (Lll2ed Lll3). Qualche sporadico alone ai margini bianchi, assai più evidenti alle carte di guardia ed ai risguardi. Al frontespizio del I volume nota di possesso manoscritta: “alla libb[reri]a de Cap[ucci]di di Nola” ripetuta nella forma “App[ar]t[iene] alla libb[reri]a de Cap[ucci]ni di Nola”. Ai risguardi posteriori grande numero 55 realizzato con timbro ad inchiostro. Si tratta di uno degli eruditi saggi scritti dal padre benedettino Augustin Calmet, che vide traduzioni in inglese, olandese, tedesco e che fu tradotto in italiano da Lamberto Gaetano Ponsampieri, nobile lucchese che dedica l’opera al cardinale Antonio Banchieri, pistoiese e nipote di Clemente IX. Tra le dissertazioni a metà fra antiquaria ed erudizione del Calmet (1672-757) che era anche autore di un curioso trattato apparso nel 1746 dal titolo Dissertations sur les apparitions des anges, des demons & des esprits. Et sut les reuenans et vampires. De Hongrie, de Boheme, de Morauie & de Silefie in cui ammetteva l’esistenza dei vampiri. Tra le dissertazioni vale la pena di citare “Sovra il primo Linguaggio, e la confusione seguita a Babele”, “Sopra Molocco Dio degli Ammoniti”, Gli Ebrei avevan’elli Carnefici”, “Sopra la malattia di Giobbe”.