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Libri antichi e moderni

Colautti Arturo

Il terzo peccato. Poema degli amori in canti XXIII

Coi tipi di Attilio Piazza, 1902

100,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1902
Luogo di stampa
Milano
Autore
Colautti Arturo
Editori
Coi tipi di Attilio Piazza
Soggetto
Letteratura italiana del '900, Autografi, Poesia
Sovracoperta
No
Copia autografata
No
Print on demand
No
Condizioni
Usato
Prima edizione
No

Descrizione

In-4°, pp. (8), 335, (1), solida legatura in p. pelle rossa con bordura ornemantale in oro riquadrante i piatti. Titolo e filetti in oro e fregi a secco su dorso a nervetti. Sguardie a decori bicromi. Brossure originali conservate. Dedica autografa di Colautti al famoso archeologo Giulio De Petra (Casoli, 1841-Napoli, 1925), fra l'altro collaboratore di Mommsen, ispettore agli scavi di Pompei, Ercolano, Stabia e Cuma e direttore del Museo Archeologico di Napoli: 'A Giulio De Petra con memore affetto devoto Arturo Colautti'. Perfetto stato. Prima edizione, nella tiratura speciale fuori deposito di sole 500 copie numerate (n° 188), tutte con firma autografa dell'autore, di questo singolare poema in terzine di attardata imitazione dantesca e non a caso pubblicato 'nel VI Centenario della Divina Commedia'. Il Colautti (Zara, 1851-Roma, 1914), scrittore, librettista d'opera (compose anche il libretto della 'Fedora' di Giordano). giornalista, militante nazionalista, amico di Carducci e di D'Annunzio, fu anche corrispondente del 'Corriere della Sera' nella Guerra Russo-Giapponese, nella Guerra Ispano-Americana e nella Guerra Greco-Turca, nonché fu tra i fondatori del Partito Nazionalista con Corradini e Federzoni. 'Poeta di forme classiche e di robusti accenti, egli viveva in sdegnoso isolamento, confortato da pochi amici e consenzienti: G. Antona Traversi, F. T. Marinetti, A. Oriani. Scarsa risonanza ebbero le onoranze tributategli in maniera affrettata e convenzionale per il suo giubileo letterario (1911), a iniziativa dell'Associazione nazionale per Trento e Trieste di Milano (presidente G. Visconti di Modrone). Più gli riuscivano gradite le attestazioni d'affetto che gli venivano frequentemente dalla Dalmazia e dagli italiani d'America.' (Sergio Cella in D.B.I., XXVI, 1982, pp. 706-708).<br>
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