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Libri antichi e moderni

John R. R. Tolkien, Traduzione Di Francesco Saba Sardi, C. Tolkien

Il Silmarillion - PRIMA EDIZIONE

Rusconi 1978,

213,00 €

Medievale Libreria

(Pavia, Italia)

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Dettagli

Autore
John R. R. Tolkien, Traduzione Di Francesco Saba Sardi
Editori
Rusconi 1978
Curatore
C. Tolkien
Soggetto
Medioevo moderno-Narrativa-Romanzi fantasy

Descrizione

456 pagine. 1 mappa. Brossura con alette. PRIMA EDIZIONE. VOLUME IN BUONE CONDIZIONI. Seconda di copertina: Il Silmarillion fu iniziato nel 1917, ma la sua elaborazione venne proseguita da Tolkien fino alla morte. «Opera prima» - ma anche «ultima», e di tono assai diverso, ben più elevato delle altre -, esso costituisce il repertorio mitico dell'Autore, quello da cui è derivata, direttamente o indirettamente, la filiazione delle sue favole, da Lo Hobbit a Il Signore degli Anelli, da Il cacciatore di draghi ai racconti di Albero e Foglia. Nella vasta produzione tolkieniana occupa quindi una posizione di primato temporale, ma anche e soprattutto tematica e formale. Vi si narrano gli eventi della Prima Età; nucleo simbolico della narrazione sono i tre Silmaril, gemme tenute in altissimo conto dagli Elfi, ma concupite anche da Melkor-Morgoth, primo Signore delle Tenebre, perché contengono la Luce dei Due Alberi di Valinor distrutti dall'Avversario. La loro perdita e tentata riconquista costituisce lo schema della vicenda, che si articola in cinque racconti come i capitoli di un'antica «storia sacra» e narra la parabola di una caduta: dalla «musica degli inizi», il momento cosmogonico, alla guerra, eroica quanto disperata, di Elfi e Uomini contro l'Avversario. L'ultimo dei racconti è l'antecedente immediato del Signore degli Anelli, sorta di prefazione elaborata nei toni che caratterizzano tutto quel grande «pentateuco» che è Il Silmarillion. Il quale non è un romanzo né una favola, ma forse l'unico tentativo coerente, compiuto in tempi recenti, di costruire un vero e proprio edificio mitico imperniato sulla fondamentale antitesi tra brama di possesso e poteri creativi, tra amore per la bellezza suprema e volontà di dominio, insomma tra «essere» e «avere»: un'antitesi cantata nel linguaggio, sublime e semplice insieme, proprio dell'antico epos. Mai pubblicato vivente Tolkien per la sua qualità di work in progress, Il Silmarillion vede la luce grazie all'opera paziente del figlio Christopher, il quale ha compiuto un attento lavoro di ricerca e collazione sui manoscritti lasciati dal padre.
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