Il Ritmo dell'Anonimo Pipiniano volgarizzato, commentato, e difeso

In 4°(mm 295x220), pagg. (8), 216. Con due tavole f.t. incise finemente in rame, una delle quali grande ripiegata all'inizio, con la veduta di Verona antica incorniciata dai ritratti dei Vescovi di Verona, elaborata dalla celeberrima visione della città della Iconographia Rateriana, il più antico documento raffigurante Verona, manoscritto di inizio X secolo, riscoperto nell'abbazia benedettina belga di Lobbes in un codice appartenuto a Raterio di Verona, vescovo fra il 932 e il 968. Questo codice è detto Ritmo Pipiniano perché composto da un anonimo, probabilmente un monaco, in onore di re Pipino, figlio di Carlo Magno, re d'Italia e di Verona. Edizione originale, rara. Si tratta della traduzione in volgare ampiamente descritto e commentato (con testo latino originale presente) di questo celebre testo medievale che descrive la Verona del tempo. <BR>Il codice fu fatto copiare da Scipione Maffei fortunatamente, in quanto l'originale andò disperso nel periodo napoleonico.<BR>Cartonato coevo decorato con titolo manoscritto su tassello cartaceo al dorso, con nervi passanti, dorso in carta marmorizzata. Splendido esemplare a pieni margini, genuino in barbe, in eccellente stato di conservazione, angolo inferiore di circa metà delle pagine con piccolo alone, pag. 185 con antico strappo restaurato. Difetti del tempo al cartonato con mancanza alla parte superiore del dorso.<BR>Cfr. Lozzi (6280): "Poesia del secolo VIII. dove si loda Verona" € 1.500<BR>