Il Nodo Di Gordio

16mo, br. ed. 238pp. Oriente e Occidente. ´Questo incontroª, scrive Ernst J¸nger in apertura del suo Nodo di Gordio, non soltanto occupa una posizione di primo piano fra gli avvenimenti mondiali, ma ´rivendica di per sÈ uníimportanza capitale. Fornisce il filo conduttore della Storiaª. Un incontro, tuttavia, che nella storia si Ë spesso trasformato in scontro: ´Con tensione sempre rinnovata i popoli salgono sullíantico palcoscenico e recitano líantico copione. Il nostro sguardo si fissa soprattutto sul fulgore delle armi che domina la scena ª. Sono pagine apparse per la prima volta nel 1953, ma sembrano scritte oggi ñ mentre divampa pi˘ che mai la lotta planetaria tra líOccidente globale liberaldemocratico e líOriente dello Stato totale. Ma per J¸nger il nodo Oriente-Occidente Ë una polarit‡ elementare, archetipica, simbolica, che contrassegna in modo costante líumanit‡ intera nella sua sostanza, e ogni singolo uomo nella sua anima. » líopposizione tra mythos ed ethos, potere tellurico e luce, dispotismo e libert‡, arbitrio e diritto. Una visione che non poteva trovare perfettamente concorde líamico Carl Schmitt, che due anni dopo líuscita del Nodo di Gordio replica con uno scritto in cui a quellíarchetipica polarit‡ sostituisce la contrapposizione fra terra e mare: da una parte il mondo continentale dellíOriente (Russia e Asia, ovvero il nomos), dallíaltra il mondo marittimo dellíOccidente (Inghilterra e America, ovvero la techne). Nel mezzo, líEuropa. E i due ritroveranno uníintesa nel prefigurarla quale ´centro di gravit‡ª, capace di favorire, come Terza Forza, ´líunit‡ del pianetaª.