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Libri antichi e moderni

Emanuele Franz

Il monte Nous

Audax, 2010

12,50 €

Audax Editrice

(Moggio Udinese, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
2010
ISBN
9788896144077
Autore
Emanuele Franz
Pagine
74
Collana
Edizioni artigianali
Editori
Audax
Soggetto
Narrativa moderna e contemporanea: generale e letteraria
Sovracoperta
No
Stato di conservazione
Nuovo
Lingue
Italiano
Legatura
Brossura
Copia autografata
No
Print on demand
No
Condizioni
Nuovo
Prima edizione
No

Descrizione

“Finalmente un racconto diverso!”
Reinhold Messner

"E' un affascinante viaggio allegorico, non intorno ma dentro il pensiero di chi si ricerca nel profondo del proprio Io che ahimè rimarrà tuttavia imperscrutabile"
Walter Bonatti

"Tutti noi alpinisti abbiamo il nostro -Monte Nous-"
Cesare Maestri
"Nutro una grande ammirazione per questo Autore e il perchè lo capirete voi stessi leggendo questo libro"
Paolo Maurensig


DESCRIZIONE:
Michele Vicentini fu poeta, cantore, alpinista solitario, liutaio e scrittore.Prima di morire suicida all’età di 26 anni concepisce un racconto che tratta dell’ascesa al monte Nous, archetipo della vetta intesa come conoscenza e Verità.
Scelse come luogo della morte un monte a lui caro, il Monte Jou di Fau, alle pendici del Monte Grauzaria, dove deliberatamente, come atto reale e simbolico, si è immolato alla Montagna che lui riteneva sacra.
Nei mesi precedenti alla morte traccia mentalmente le linee essenziali di questo racconto, non fa in tempo a scriverlo ma descrive il corpus all’autore. Questi, dopo la morte di Vicentini, ne riprende l’idea e la sviluppa. Gole sperdute, pareti insuperabili, prove iniziatiche da superare, e ancora creature fantastiche e bivacchi irraggiungibili sono le tappe del lungo cammino dell’ascesa. Personaggi vetusti e millenari accompagnano il protagonista: Oberon, Azazel, l’alpinista senza volto. Trappole, enigmi, imprevisti, per giungere oltre la cima del Nous, per coronare il richiamo interiore dell’alpinista verso la vetta che altro non è che la scintilla che arde nell’uomo e lo muove verso la Verità.
L’intero testo, in modo allegorico, è deliberatamente un richiamo alla Vetta intesa come Grande Opera. Il protagonista, superando le diverse prove morali e fisiche dell’ascesa, è alla agognante ricerca dell’Argento e della Trasmutazione dei Metalli.
Incontra Oberon, l’ape Noumena, Efesto, la Sfinge ed ognuno di questi millenari personaggi fornisce all’Eroe indizi, ma mai una via definitiva verso la Verità della Vetta, che solo la sua purezza d’animo potranno trovare definitivamente.