Il giardiniero francese overo trattato del tagliare gl'alberi da frutto con la Maniera di ben allevarli, trasportato dal Francese.Agiunto un Compendio delle Regole, e Massime più necessarie, per l'esercitio di quest'Arte.

In-4° (31x33 cm), pp. (4), 55 + 20 di 'Instruttione per la Coltura de Fiori' (questa 'Instruttione' non era presente nella prima italiana del 1698). Cartoncino leggero muto editoriale, sovracoperta in carta pergamino con titoli in rosso e nero al dorso e al piatto anteriore. Monogramma dell'editore al frontespizio. Iniziali floreali ornate incise su rame. 9 tavv. f.t. a p. pagina incise su rame con complessive 85 figure. Alcune vignette in rame n.t. Dedicatoria dell'Albrizzi a Marin Zane, Provveditore Generale della Repubblica di Venezia in Dalmazia e Albania. Minimi difetti alla sovracoperta ma buon esemplare in barbe. Ristampa anastatica della versione italiana del 1723 per i tipi di Girolamo Albrizzi (che ricalca la seconda edizione italiana del 1704, mentre la prima italiana è del 1698, edite per i medesimi tipi, mentre la prima francese, di Parigi, è del 1696) dell'apprezzato trattato sul taglio degli alberi da frutto del Dahuron, giardiniere del Duca di Brunswick-Luneburg e poi del Re di Prussia, 'Traité de la taille des arbres fruitiers'. L'opera - che attesta l'enorme influsso che l'arte francese dei giardini esercitò sull'Italia del Sei- e Settecento) contiene estesi cenni sui peri e sulla floricoltura e un compendio delle regole e massime relative all'arboricoltura e alla potatura degli alberi da frutto di uno dei più celebrati giardinieri del suo secolo, Jean de La Quintinie (Instruction pour les jardins fruitiers,1690, opera che il Janson definì il 'masterpiece and book of books of pre-modern pomology'). Mancano quasi del tutto dati biografici sull'autore, del quale resta pure un trattato in tedesco, 'Vollstandiger Gartenbau' (Weimar e Cell, 1738).