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Libri antichi e moderni

Algarotti Francesco - Montesquieu Charles Louis Secondat

Il Congresso di Citera accresciuto del alcune Lettere e del giudizio d' amore - Il Tempio di Gnido nuovamente trasportato dal Francese in Italiano

appresso Marcello Prault, 1767-1768

150,00 €

Gilibert Galleria Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1767-1768
Luogo di stampa
Parigi
Autore
Algarotti Francesco - Montesquieu Charles Louis Secondat
Editori
appresso Marcello Prault
Soggetto
Letteratura italiana, Letteratura francese, Erotica
Sovracoperta
No
Stato di conservazione
In ottimo stato
Lingue
Italiano
Copia autografata
No
Print on demand
No
Condizioni
Usato
Prima edizione
No

Descrizione

2 opere in un vol. in-16° (148x85mm) in legatura coeva in p. pelle nocciola marmorizzata con dorso liscio adorno di titolo in oro su doppio tassello granata, fregi e fiorellini in oro. Tagli rossi, sguardie marmorizzate. Buon esemplare. Contiene: 1) Francesco Algarotti, Il Congresso di Citera, cit., pp. (6), 85 + pp. (3), 172-201 contenenti il 'Giudicio di Amore sopra il Congresso di Citera'. Si tratta di un'anomalia editoriale di paginazione ma il testo è assolutamente completo e le segnature sono congrue. Frontespizio figurato inciso su rame, antiporta figurata incisa su rame da Louis Legrand da invenzione di Eisen, eleganti testatine calcografiche figurate di cui una con ritratto della Pompadour, cui l'opera è dedicata; tutte le vignette sono incise dallo stesso Legrand da invenzione di Eisen o di Moreau il Giovane. L'operetta, data alle stampe per la prima volta nel 1745, consiste in una divertita parodia dei costumi amorosi delle nazioni europee, attraverso la finzione di un congresso nell'isola dove Amore interroga tre Dame rappresentanti Francia, Italia ed Inghilterra. Cohen / De Ricci, 6. 2) Il Tempio di Gnido, cit., pp. (4), 147, 11). Frontespizio calcografico figurato inciso da Jean Michel Moreau. Dedicatoria al Conte di Vaudreuil. Versione italiana di questo poema pastorale in sette canti in prosa, anonimo ma in realtà dovuto al grande Montesquieu e apparso per la prima volta nel 1725. Il traduttore, non menzionato, è Carlo Antonio Vespasiano. 'Le dessein du poème, dit la préface, est de faire « voir que nous sommes heureux par les sentiments du coeur et non pas par les plaisirs des sens.'. Cfr. Gay-Lemonnyer, IV, 1185. Cohen / De Ricci, 726. Lewine, 367. Salomons, 138.