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Libri antichi e moderni

Antonio Santoiemma

IL CARCERE LA SERRA DEL MALE - Cosa fare ?

Edizione a cura di SOS CARCERE & GIUSTIZIA, 1996

18,00 €

Pezzoli Biglia Collection

(Vigevano, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1996
Autore
Antonio Santoiemma
Editori
Edizione a cura di SOS CARCERE & GIUSTIZIA

Descrizione

Brossura illustrata, formato cm. 21 x 15 e pagine 278. Copertina illustrata da Nicola Solfrizzi. Dalla presentazione: ’’Sino agli inizi degli anni ottanta non era difficile per un cittadino qualsiasi capire che dietro quel vecchio e mastodontico portone di legno, verniciato di un marrone-grigio che dava un po’ l’idea del tempo che svanisce, borchiato da apparire indistruttibile e con un piccolo spioncino ad altezza d’uomo che quasi sembra voler dire: non disturbare, ci fosse il carcere. Poi, vuoi per il progresso, vuoi per non disturbare la società civile con le rivolte che si susseguivano all’interno delle carceri antiche e sempre situate nei centri storici, vuoi (forse) per creare un nuovo filone tangentista (le carceri d’oro), in tutta Italia, nel decennio 70/80, si sono costruite una cinquantina di nuove carceri dalle diverse dimensioni, non si chiamano più carceri, ora si chiamano case circondariali, ma quale sia il nesso con la casa, io che pur ci vivo da molto tempo, ancora non l’ho capito. Vi consiglio di non sforzarvi nel cercare un nesso poiché esso non esiste. Comunque esse non sono più nei centri storici, sono state costruite tutte presso i bordi delle tangenziali, in aree paludose bonificate, sulle quali ci sarebbe forse qualche domanda da porsi in merito alla salubrità, forse (vista la complessità degli intrecci delle competenze e considerando che, anche qualora venissero dichiarate aree malsane, certamente lo stato non le abbatterebbe), è meglio sorvolare su questo problema, ma intanto è stato risolto il problema della tranquillità e della sicurezza nei centri storici. Oggi, ti può capitare di trascorrere anche un intero week-end sotto il muro di cinta di un carcere e di non accorgertene perché il vecchio portone non esiste più. Racconterò fedelmente gli episodi che ritengo essere più significativi, per far sì che il lettore ne ricavi un’immagine chiara in modo che possa valutare da solo se vale la pena di interessarsi del carcere per garantire la sicurezza alla società civile, o meglio, alla collettività libera, e nello stesso tempo, se vale la pena cercare di garantire i diritti umani a chi è stato condannato alla privazione della libertà, ma non ad essere privato della dignità, dei sentimenti, dell’intelligenza e della salute fisica e morale.’’ Ottime condizioni. V120