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Libri antichi e moderni

Vicari, Giambattista (Direttore)

Il Caffè politico letterario [Anno V e VI - Nuova serie]

Salvatore Sciascia,, 1957-1958

250,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1957-1958
Luogo di stampa
Roma,
Autore
Vicari, Giambattista (Direttore)
Pagine
circa 60-80 pagine a fascicolo.
Editori
Salvatore Sciascia,
Formato
240 x 160 mm,
Edizione
Edizione originale.
Soggetto
Narrativa Italiana del '900 Poesia Italiana del '900
Descrizione
brossura bianca con titoli a colori e illustrazione,
Prima edizione

Descrizione

PERIODICO Edizione originale. Collezione completa dell’anno V (dal numero 1 del maggio 1957 al numero 8 del dicembre 1957) e Vi (dal numero 1 del gennaio 1958 al numero 11-12 del novembre/dicembre 1958). Fascicoli in ottimo stato di conservazione (brossure occasionalmente leggermente fiorite) rilegati in mezza tela rossa con piatti in cartonato rosso e titoli oro al dorso (normali abrasioni perimetrali). Conserva tutte le copertine originali. Scrittore ravennate e poi, dalla fine degli anni Trenta, giornalista e critico nonché editore e fedele amico di Ezra Pound, nel 1953 Giambattista Vicari diede vita a «il Caffè». Concepito inizialmente come un mensile composto da pochissime pagine dal titolo «Venerdì il Caffè - Mensile di attualità e cultura», dal 1956 la creatura di Vicari si trasformò in una vera e propria rivista con una forte vocazione per la letteratura umoristica e satirica. Indipendente e allergico all’idea di sottostare alle imposizioni di un editore ma forte di una estesa rete di scrittori, poeti e intellettuali amici, Vicari - che di «Il Caffè», ancora attivo nel 1986, fu direttore unico fino alla sua morte nel 1978 - realizzò un periodico di alto profilo che vide la collaborazione, tra i molti nomi che potrebbero essere ricordati e presenti nei numeri qui proposti, di Arbasino, Bassani, Buzzati, Calvino, Celati, Fenoglio, Flaiano, Malerba, Manganelli, Pasolini oltre alla pubblicazione di testi più o meno noti di autori stranieri: dai grandi classici (come Rabelais, Swift, Hugo, Carroll) ai contemporanei (come nel caso di Tardieu, Michaux o Adamov).