Dettagli
Anno di pubblicazione
1774
Editori
Nella stamperia di Giuseppe Piattoli
Soggetto
storia locale, sardegna, scienze naturali, simple
Descrizione
4 volumi legati in 3, cm 11,5 x 18, pp. (24 compreso il frontespizio inciso) + (2) + 218 + (2). Con 5 tavole fuori testo incise all'acquaforte e 5 testatine incise nel testo; 64; (10 compreso il frontespizio inciso) + 334 + (4). Con 6 tavole fuori testo incise all'acquaforte e 1 testatina incisa nel testo; (2) + 208 compreso il frontespizio inciso (esistono altri esemplari con 4 cc. di dedicatoria a Mons. G. M. Pilo. Il ns. e' nella variante B secondo la schedatura Opac, privo di questa parte) . Con 4 tavole fuori testo incise all'acquaforte (su 5. Manca la tavola raffigurante la pianta della tonnara). Legatura uniforme in piena pergamena coeva. Rara edizione originale di quest'opera pubblicata tra il 1774 e il 1778 e rimasta incompleta del volume che avrebbe dovuto trattare dei fossili e degli insetti a causa della morte dell'autore. In particolare nel 1774 usci' il volume dedicato ai mammiferi che contiene anche una Descrizione della Sardegna posta come introduzione, corredata dalla carta dell'isola, (considerata come una delle prime raffigurazioni geografiche della Sardegna stampate in loco), nel 1776 fu pubblicato il volume dedicato agli uccelli, nel 1777 quello relativo a anfibi e pesci, mentre nel 1778 vide la luce l'Appendice alla storia naturale dei quadrupedi di Sardegna (qui legato alla fine del volume sui quadrupedi). Il Cetti, gesuita originario di Como, giunse in Sardegna nel 1765 in qualita' di docente di scienze matematiche e di morale filosofica presso l'universita' di Sassari. Protetto dal potente ministro Bogino, inizio' subito ad interessarsi agli aspetti naturalistici dell'isola. Secondo l'Azuni '.intraprese lunghi e frequenti viaggi nell'interno; l'attraverso' tutta in tutti i versi e negli angoli piu' remoti.esamino' con diligenza le sue produzioni terrestri e marine e raccolse tanta copia di materiali.'. In queste esplorazioni il Cetti scoperse il Calcedonio Bianco presso Alghero, il Diaspro Verde a Bosa, l'usignolo di fiume (Cettia Cettii) e la lucertola campestre sarda (Podarciis sicula Cettii). Sull'isola Tavolara fece in modo di poter vedere gli ultimi esemplari viventi di Prolago, un grosso roditore oggi estinto. Quelle del Cetti possono essere considerate le prime ricerche sistematiche sulle peculiarita' dell'habitat e delle specie sarde seppure improntate a sistemi prelinneiani, di stampo rinascimentale, e caratterizzate da criteri eccessivamente soggettive. L'opera peraltro non ebbe modo di incidere particolarmente sul contesto dell'isola e, in effetti, non venne mai interamente ristampata. Cassola, L'Esplorazione naturalistica della Sardegna, p. 12. Tola, Diz. biogr. I, p. 211 - 13. Sommervogel, II, col. 1013