Dettagli
Anno di pubblicazione
1645
Luogo di stampa
In Vinetia,
Editori
appresso Domenico Nicolini,
Soggetto
STORIA LOCALE VENETO PRIME EDIZIONI CIPRO TURCHI OTTOMANI
Descrizione
In 4° (24,5x17,5 cm); due parti in un volume: (4), 596, (32) pp. e 320, (16) pp. Uno strappetto a pagina 23, senza perdita di carta, dovuto forse ad un difetto della stessa prima della stampa ed ininfluente e all'interno in ottime condizioni di conservazione. Antica nota di possesso seicentesca al frontespizio del primo volume G. Berinet (?). Legatura coeva in piena pelle con titolo e ricchi fregi in oro ai tasselli. Dorso a 5 nervi. Qualche strofinatura e lievi difetti alle cerniere ed ai margini del dorso con perdita di piccole porzioni di pelle ma legatura solida e genuina. Tagli leggermente spruzzati in rosso. Seconda edizione, preferita alla prima in quanto presenta numerose aggiunte, di questa celebre opera del grande politico, storico e diplomatico veneziano Paolo Paruta (Venezia, 14 maggio 1540 - Venezia, 6 dicembre 1598). L'opera qui presentata, apparsa postuma, venne scritta da Paruta come naturale proseguimento delle "Rerum Venetarum Historia" del Bembo. Divisa in 12 libri tratta della storia veneziana negli ani cruciali della sua storia che vanno dal 1513 al 1572. La seconda parte dell'opera contiene così la cronaca della celebre guerra di Cipro che vide contrapposti Venezia ed i Turchi che riuscirono alla fine a conquistare l'isola. Paruta "Nato a Venezia da una famiglia di antica origine lucchese (i Paruta), dopo aver studiato a Padova, ha avuto numerosi ruoli politici all'interno della Repubblica di Venezia tra cui quello di segretario ad uno dei delegati veneziani al Consiglio dei Dieci. Nel 1562 accompagnò l'ambasciatore Michele Suriano alla corte dell'imperatore Massimiliano II agendo come storiografo ufficiale della Repubblica, durante questa sua funzione scrisse l'orazione funebre per i morti nella battaglia navale di Lepanto. Dopo il cambio di governo fu eletto Savio della Terraferma (responsabile dell'amministrazione dei possedimenti continentali della Repubblica) e quindi senatore. Nel 1579 fu nominato storico ufficiale della Repubblica in successione a Luigi Contarini. Continuò la narrazione da dove il Cardinale Bembo la aveva lasciato nel 1513, completandola fino al 1551. Fu eletto provveditore della Camera nel 1580, commissario del Cadore nel 1589, Savio del gran consiglio nel 1590, governatore di Brescia dal 1590 al 1592, ambasciatore presso il Papa a Roma dal 1592 al 1595, quindi provveditore (procuratore) di San Marco nel 1596 a pari dignità del Doge e provveditore delle Fortezze nel 1597. L'anno successivo morì.". Scrive il Lozzi riguardo al lavoro di Paruta: "Non ha pari il Paruta, a giudizio del Foscarini, nelle storie antiche italiane, singolarmente per gli ammaestramenti civili instillati con mirabile accortezza nell'intero corpo della narrazione e provenienti da ricco fondo di dottrina in quella parte che riguarda i costumi degli uomini e dei governi". Lozzi, 6088. Cfr.: ICCU IT\ICCU\IEIE\002748;IT\ICCU\IEIE\002748; Gamba 1328; Atabey, 928; Cicogna, Bibl. Veneziana, 571; Cobham-Jeffery, p. 49; Lozzi, 6088; Platneriana, 420; Graesse, V, 144.