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Libri antichi e moderni

Savinio, Alberto [Andrea Francesco A. De Chirico]

Hermaphrodito [Ermafrodito] [CON DEDICA AUTOGRAFA]

Libreria della Voce,, 1918

500,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1918
Luogo di stampa
Firenze,
Autore
Savinio, Alberto [Andrea Francesco A. De Chirico]
Pagine
pp. 184 [4].
Editori
Libreria della Voce,
Formato
in 16°,
Edizione
Edizione originale.
Soggetto
Narrativa Italiana del '900 Surrealismo e Dadaismo
Descrizione
brossura avorio stampata in marrone, con una sottile variazione della tipica grafica dei «Quaderni della Voce», caratterizzata dal fregio editoriale centrato disegnato da Ardengo Soffici;
Prima edizione

Descrizione

LIBRO Edizione originale. CON AUTOGRAFO. Preziosa copia d’associazione: l’esemplare di Nello Quilici (1890-1940), modesto in quanto a conservazione ma pregiato da bell’invio autografo «A Nello Quilici con amicizia fraterna Alberto Savinio». Quilici fu ammiratore e amico di Savinio, che dal 1923 chiamò a collaborare al «Corriere italiano» assieme ad altri estrosi scrittori: «Fu Quilici [.] a dare al “Corriere Italiano” quell’indirizzo sensibile e aperto ai vari fatti dello spirito [.]. Senza dubbio [.] significò un inserimento in massa della letteratura nel giornalismo» (G. Ravegnani, Uomini visti, Milano 1955, pp. 94-95). Copertina scurita e interessata da gore perimetrali, soprattutto in quarta di copertina; antico restauro al dorso con applicazione di una striscia muta in carta simile; interno normalmente brunito. Opera prima, «Hermaphrodito» è una raccolta di prose di cui la prima, eponima, è uno dei capolavori letterari d’avanguardia del decennio 1909-1918, «un’avanguardia [.] riscritta in un regime di scoronazione, un’avanguardia “fredda” che non si arresta di fronte alla denuncia dei limiti e dell’impotenza dell’arte: Savinio dimette qualunque superomistica certezza futurista e demistifica, parodiandoli, gli istituti della cultura» (M. Carlino, voce DBI, vol. 33, 1987). L’autore vi fece confluire tutte le suggestioni più fertili dell’epoca, «il futurismo italiano nel vivo delle sue lacerazioni, il frammentismo vociano, la tensione d’avanguardia che si esprimeva in un problematico dadaismo nostrano furono per Savinio altrettanti innesti sul tronco delle precedenti esperienze parigine, vissute a fianco di Apollinaire. Attivissimo, egli pubblicò articoli su “La Voce”, diretta da G. De Robertis; scrisse su “Avanscoperta” nel 1916 e nel 1917, sulla “Riviera ligure” e su “La Brigata” ancora nel 1917; partecipò all’esperienza della “Antologia della Diana” e della “Raccolta” nel 1918. Nello stesso arco cronologico collaborò a fogli stranieri di indirizzo dadaista. Gran parte di questi materiali venne raccolta in “Hermaphrodito”» (ibidem), che oltre alla lunga prosa eponima raccoglie «Dio-ruotalibera», «Il rocchetto di Venere», «Un bagno russo», «Atlas», Ferrara-Partenza», «La festa muratoria», «Isabella Hasson», «La partenza dell’Argonauta», «Epilogo» e «L’orazione sul tetto della casa». -- Come ebbe a commentare l’autore a distanza di trent’anni, il libro fu soprattutto l’esordio di Savinio per come lo si è sempre conosciuto: «Ho scritto “Hermaphrodito” tra il 1916 e il 1918. […] Il libro uscì nel dicembre del 1918. Bevvi d’un fiato la prima copia, che Vallecchi mi mandò a Milano [dove l’autore vi terminava la leva obbligatoria …]. Pur odiando “Hermaphrodito”, Prezzolini non si oppose all’edizione del mio libro, non ostacolò la sua diffusione. Ed “Hermaphrodito”, come ricorda ancora qualcuno, ebbe fortuna. […] Tutto che io sono nasce da lì. Tutto che ho fatto viene da lì. […] Nessun altro libro, quanto “Hermaphrodito”, respira quell’aria libera, canta quel canto “scatenato”; onde a parte le sue profonde qualità poetiche, “Hermaphrodito” è un segno nel tempo letterario: un libro “storico”» (Alberto Savinio, postfazione all’edizione «Opera prima Garzanti» 1947).
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