Questo sito usa cookie di analytics per raccogliere dati in forma aggregata e cookie di terze parti per migliorare l'esperienza utente.
Leggi l'Informativa Cookie Policy completa.

Libri antichi e moderni

Giuliani, Reginaldo

Gli arditi. Breve storia dei reparti d’assalto della Terza armata

Treves,, 1919

250,00 €

Pontremoli srl Libreria Antiquaria

(MILANO, Italia)

Questo venditore offre la spedizione gratuita
con una spesa minima di 100,00€

Parla con il Libraio

Metodi di Pagamento

Dettagli

Anno di pubblicazione
1919
Luogo di stampa
Milano,
Autore
Giuliani, Reginaldo
Pagine
pp. VIII 254 [2] oltre a 6 di catalogo editoriale su carta diversa inserite in fine; 1 tavola fuori testo all’antiporta.
Editori
Treves,
Formato
in 16°,
Edizione
Prima edizione, prima tiratura.
Soggetto
Narrativa Italiana del '900
Descrizione
brossura,
Prima edizione

Descrizione

LIBRO Prima edizione, prima tiratura. Ottimo esemplare, davvero raro a trovarsi in queste condizioni (dorso brunito; timbro d’appartenenza non disturbante al frontespizio). Rarissima prima tiratura senza indicazione di migliaio. Il libro fu subito ristampato in un secondo e terzo migliaio, prima delle numerose edizione successive negli anni ’20 e ’30. La storia degli arditi del cappellano militare Reginaldo Giuliani è il primo libro storico sui reparti d’assalto, e a tutt’oggi una delle fonti più importanti sull’argomento. Rispetto ai prodotti militanti editi dall’Associazioni arditi, «Importanza certamente maggiore per la diffusione del mito degli arditi ebbero i due volumi di memorie e ricostruzione storica usciti poco dopo, Gli arditi di “Reginaldo Giuliani” e “Fiamme nere” di Paolo Giudici (1920), entrambi più volte ristampati e largamente sfruttati dalla pubblicistica successiva. I due volumi hanno il pregio di fornire una prima sistemazione della leggenda dei reparti d’assalto e un materiale piuttosto ricco di notizie, testimonianze e rievocazioni, ma soprattutto una chiave interpretativa meno politicizzata di quella di Carli e più vicina al patriottismo tradizionale» (G. Rochat, Gli arditi nella Grande Guerra, Milano 1981, p. 9).