Dettagli
Anno di pubblicazione
1949
Soggetto
MEMORIE SECONDA GUERRA MONDIALE OMOSESSUALITA
Descrizione
In 8° (18x12,2 cm); 296, (8) pp. Brossura editoriale con sovraccoperta editoriale illustrata da Filippo de Pisis. Un piccolo difetto al dorso con qualche pieghetta al margine basso e un piccolo antico rinforzo allinterno della sopraccoperta e per il resto in ottime condizoni di conservazione. Al risvolto ritratto fotografico in bianco e nero dell'autore, al retro applicata una pecetta con l'indicazione della casa editrice e il prezzo. Prima edizione stampata in 2900 copie (oltre a 100 numerate con copertina rigida) di questopera del grande scrittore trevigiano, Giovanni Comisso (Treviso, 3 ottobre 1895 Treviso, 21 gennaio 1969). "Lo scoppio della guerra trova Comisso nella sua casa di Zero Branco, alle prese con un nuovo amore, il sedicenne Guido Bottegal, un irrequieto ragazzo trevigiano, non privo di sensibilità per la poesia, che verrà soprannominato il fuggitivo per le sue fughe improvvise. Pubblica i racconti di Felicità dopo la noia. La Mondadori pubblica Un inganno damore (1942), il romanzo sulla scoperta dei sentimenti al quale Comisso teneva particolarmente. La critica lo accoglie con molte perplessità. Ad aggravare la crisi psicologica dello scrittore contribuisce la sua passione per Guido, con esplosioni di gelosia, a causa di un personaggio inquietante come Sandro Pozzi, ex legionario fiumano, ora agente dei servizi segreti fascisti. Nel dicembre 1943, Comisso ritorna a collaborare con il Corriere della Sera, divenuto il più importante quotidiano della Repubblica Sociale. A dirigerlo viene chiamato Ermanno Amicucci, già direttore de La Gazzetta del Popolo. Nel 1944 Guido Bottegal, arruolato nella Marina Repubblicana, diserta dopo aver scritto una lettera in cui accusa il fascismo di aver tradito i giovani. Viene arrestato e portato nelle carceri di Venezia. Comisso cerca raccomandazioni per farlo scarcerare. Guido viene liberato, dopo aver fatto domanda, su consiglio di Pozzi, di entrare in un reparto combattente della R.S.I. e riprende i rapporti con Comisso. Nel bombardamento di Treviso del 7 aprile, la casa di famiglia in piazza Fiumicelli viene distrutta. La madre e la fedele governante Giovanna erano sfollate a Zero Branco e si salvano. Nel febbraio del 1945, Guido diserta e si rifugia sullAltipiano di Asiago, a lavorare per i tedeschi nella Todt. Finirà fucilato dai partigiani dellAltipiano che lo credono una spia. Comisso narrerà questi tragici avvenimenti in Gioventù che muore (1949). «E non cerco più amicizie dopo lultima per Guido che mi à così massacrato, illuso, deluso e stroncato». Comisso vive una crisi esistenziale, causata dalla tragica morte dellamico e dalla sensazione, con laffermarsi del neorealismo, di essere ormai superato come scrittore. Va spesso a Venezia, a trovare Filippo De Pisis. Collabora con Mario Pannunzio al Risorgimento liberale e con altri giornali". Prima edizione.