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Libri antichi e moderni

Byron, Lord George Gordon (London 1788 - Missolungi 1924), Maffei, Andrea (Molina Di Ledro 1798 - Milano 1885)

GIAURRO.

Ulrico Hoepli, 1884

50,00 €

Bosio Dedalo M. Libreria Antiquaria

(Torino, Italia)

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Dettagli

Anno di pubblicazione
1884
Luogo di stampa
Milano
Autore
Byron, Lord George Gordon (London 1788 - Missolungi 1924), Maffei, Andrea (Molina Di Ledro 1798 - Milano 1885)
Editori
Ulrico Hoepli
Soggetto
Letteratura inglese, letteratura romantica, poesia, filellenismo, autori trentini
Descrizione
Piccolo difetto sulla sguardia anteriore, peraltro ben conservato.

Descrizione

Legatura editoriale in tela senape con titoli dorati e fregi impressi a secco e in nero, tagli dorati, cm 12.5 x 8.5, pp 108, frontespizio in nero e rosso entro cornice illustrata, testo riquadrato in blu. Piccolo difetto sulla sguardia anteriore, peraltro ben conservato. Pubblicato nel 1813 «The Giaour - A Fragment of a Turkish Tale» è il primo dei racconti turchi di Byron e conobbe un grande successo in patria e nel resto d'Europa sull'onda degli entusiasmi filellenici e dell'orientalismo romantico. La novella inizia infatti lamentando le sorti della Grecia sotto il dominio ottomano, e l'infelice schiava Leila, crudelmente giustiziata dal turco Hassan, fu dai contemporanei considerata come personificazione dell'Ellade. Nel poemetto Byron accennò tra l'altro per la prima volta al tema del vampirismo: la vendetta dell'eponimo «giaurro», termine dispregiativo usato nell'Impero Ottomano per indicare gli infedeli, lo condannerà secondo uno dei narratori a vagare per l'eternità mutato in vampiro. L'opera ebbe numerose traduzioni italiane a partire dal 1818, prima di questa nella Collezioncina Diamante di Hoepli. Andrea Maffei, poeta e librettista nativo della Val di Ledro, fu tra i più prolifici ed affermati traduttori letterari italiani del XIX Secolo, lasciando una fondamentale impronta sulla ricezione e diffusione del romanticismo in Italia anche grazie al frequentatissimo salotto letterario tenuto dalla moglie Clara nella residenza milanese; popolari le sue traduzioni degli Idilli di Gessner, del teatro di Schiller, di Goethe, di Heine e di Byron, autore che iniziò a tradurre nei primi anni ’50 e di cui si occupò tutta la vita licenziando quasi ottantenne le versioni di Lara, Mazeppa e di questo Giaurro.
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